Bali, il risveglio
dell’«isola degli dei»

Un paradiso di meraviglie fatto su misura per i turisti, con un mondo da scoprire fatto di culture e di tradizioni.

Bali, l’isola principale dell’arcipelago indonesiano, è così pittoresca da far pensare a un fondale dipinto, con risaie che scendono rapide lungo le pendici delle colline, vulcani che si elevano sopra le nuvole, foreste tropicali rigogliose e spiagge lambite dalle calde acque dell’Oceano Indiano. Il nome deriva dall’accostamento di due parole greche: indos, che significa indiani e nesos, isole. Infatti, questo immenso arcipelago , conta quasi 17.000 isole delle quali solo 6.000 sono abitate. Nel secolo scorso il naturalista Alfred Wallace, tracciando la famosa Linea Wallace dove c’è lo stretto di Lombok, divise l’Indonesia in due: a ovest di Lombok è Asia, a est di Bali Oceania. Le due zone sono caratterizzate anche da fauna e flora diverse.

Ciascuna regione, ciascuna provincia ha una cultura culinaria propria con un’incredibile varietà di ingredienti che caratterizzano le cucine di queste isole. Spezie e peperoncini spadroneggiano, specie in alcune zone di Sumatra e di Sulawesi. Potrete trovare differenti variazioni di «satay» (carni grigliate) e di «gado-gado» (verdure), oltre a pietanze varie a base di pollo e riso. L’«isola degli dei» si appresta a vivere da giugno in poi la sua stagione d’oro che durerà poi fino a ottobre. Bali è un mix di stupende spiagge protette da palme, affacciate su un mare di varie tonalità d’azzurro che segue il ritmo delle maree, con un entroterra invitante, suggestivo (campi di riso coltivati a terrazze, spettacolari vulcani, sparsi un po’ ovunque), coloriti mercati, centri yoga e Spa per la cura del corpo, danze folcloristiche.

Va pure ricordato che Bali è un isola di fede induista, un’eccezione per un paese come l’Indonesia a maggioranza musulmana. Questa caratteristica ha prodotto una quantità di templi e strutture sacre impressionante: si pensa che sull’isola ce ne siano più di 20.000. Il Pura Besakih è noto per essere il tempio sacro per eccellenza mentre il Pura Luhur Uluwatu è quello forse più suggestivo, costruito a picco sul mare. Strutture meno conosciute ma comunque interessanti si incontrano dappertutto a Bali.

Dal punto di vista folcloristico, lo spettacolo da non perdere è la danza Kecak, - davvero originale -, l’unica balinese senza la partecipazione di strumenti musicali ma composta soltanto da cinquanta vocalisti tra ballerine e giovani isolani. In più, una saporita e varia cucina ed una vivace movida notturna.

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