Gallura segreta
paesaggi e profumi

Cuore di roccia, profumi di elicriso e di mirto, frinire di cicale. Le spiagge borotalco della Gallura non sono molto distanti, ma il suo entroterra resta spesso inesplorato dai vacanzieri. Eppure qui si celano paesaggi lunari, musei insoliti, villaggi arroccati che custodiscono tradizioni, costumi e segreti tutti da scoprire.

Aggius è uno dei centri più antichi della Gallura: si fregia della bandiera arancione del Touring Club ed è membro dei Borghi autentici d’Italia. Tipico paese sardo, in mezzo ai nuraghi, ai piedi della seghettata cresta granitica dei Monti di Aggius, è tappa imperdibile per quanti trascorrono l’estate lungo la costa vicino a Castelsardo, Badesi, Isola Rossa, ma anche nella Costa Smeralda. Qui si trova il Meoc, il Museo Etnografico «Oliva Cannas», il più grande della Sardegna, dal nome della persona cui è intitolato in virtù della donazione al Comune da parte dei figli Matteo e Giovanni Andrea dei vecchi ambienti e del cortile su cui la struttura museale ricade.

Il museo comprende i vecchi locali della tessile divenuti l’ambiente domestico con le sue pertinenze per la lavorazione del pane e del formaggio e il deposito delle scorte, e quindi l’ampia ala di nuova costruzione. In mostra costumi d’epoca, fogge d’abbigliamento quotidiano, della festa e delle grandi occasioni; accessori e gioielli finemente lavorati, con gli antichi mestieri, la casa tradizionale e le antiche attività domestiche.

Manette e dossier di processi

Ad Aggius ha aperto i battenti anche un altro straordinario spazio museale: si tratta del primo Museo del banditismo sardo (www.museodiaggius.it), dove si intrecciano storia, miti, leggende. Ospitato nello storico palazzo dell’ex Pretura, propone una rassegna particolare: dossier giudiziari, atti e documenti di processi che abbracciano secoli d’ imprese criminali, la descrizione della vita di alcuni famosi latitanti. Poi, le armi usate dai carabinieri e dalla polizia per dare la caccia ai briganti durante tutto il Novecento. E ancora, costumi d’ epoca, «ferri da campagna (le vecchie manette), foto segnaletiche, oggetti impiegati alla macchia dal più noto fuorilegge del paese, Sebastiano Tansu. L’istituzione si deve all’associazione Museo di Aggius e a Giovanni Ricci, autore di pubblicazioni sul banditismo. Aggius rappresenta così una tappa interessantissima per una escursione dei turisti e villeggianti balneari della costa nord della Sardegna, dove si affacciano le strutture del Gruppo Delphina sparsi sulla costa dalla Gallura alla Costa Smeralda. Uscendo dal paese la vista si perde sulla Valle della luna, un territorio arido e roccioso, chiamata anche Piana dei Grandi Sassi: un paesaggio scenografico dove emergono giganteschi massi di granito, risalenti alle glaciazioni del periodo quaternario, arrotondati dall’erosione. Da Aggius attraverso la strada provinciale 25 e la statale 133 si raggiunge in meno di 20 minuti il Nuraghe Majori di Tempio Pausania, il più importante e conosciuto in Gallura. Monotorre, costruito interamente in granito, è una costruzione massiccia e irregolare, il cui soffitto del pianterreno è intatto. L’ingresso porta ad un corridoio centrale coperto ad ogiva che attraversa in senso tutta la costruzione e che infine esce su un grande cortile. Il bastione è raggiungibile attraverso una scala. Punto forte del sito è la presenza di una colonia di piccolissimi pipistrelli che arrivano ad aprile e partoriscono a luglio. Ma niente paura, a ottobre migrano altrove.

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