Il personaggio: Ferreira Pinto
L'Atalanta lo attende speranzosa

Il giorno dopo la sorprendente eliminazione dalla Coppa Italia, l’Atalanta - mandata in ritiro dal presidente Alessandro Ruggeri - inizia a concentrarsi sulla partita di domenica 29 novembre che vedrà di scena al Comunale la Roma. Contro la squadra di Claudio Ranieri sarà sicuramente nella lista dei convocati Ferreira Pinto, con la possibilità di fare il suo esordio in campionato dal primo minuto: quest’ultima soluzione potrebbe essere la sorpresa dell’ultima ora.

Il centrocampista brasiliano è reduce da una prova incolore contro il Lumezzane, ma a differenza di tutti i suoi compagni, può avere qualche scusante. Il numero 79 atalantino è infatti reduce da un infortunio serio, come la rottura del legamento crociato, avvenuta l’8 marzo 2009, in seguito a un contrasto con il terzino milanista Jankulovski.

Sono stati momenti difficili per l’esterno atalantino: l’operazione avvenuta il 23 marzo, il riposo forzato e otto mesi fatti di fisioterapia, palestra, piscina, fino al lento ritorno alla normalità. Il trentenne brasiliano ha così progredito verso la via del recupero, guardando i compagni da bordo campo durante il ritiro estivo di Brentonico e ricominciando pian piano a correre e a prendere confidenza con il pallone.

Mister Gregucci aveva capito la sua importanza e desiderava un suo ritorno al più presto. Nel frattempo solo qualche scampolo di amichevole, fino a un nuovo problema, causato da uno stiramento a un polpaccio. Si è parlato anche di problema psicologico. Sicuramente un simile infortunio può creare tensione e paura in qualsiasi giocatore.

La società lo ha atteso con impazienza e dopo tanto lavoro differenziato a Zingonia eccolo in campo nel Trofeo Bortolotti contro gli inglesi dell’Hull City: 68’ minuti utili per ritrovare la forma e qualche avanzata delle sue sulla fascia. L’esordio stagionale in campionato è avvenuto a Siena, dove il brasiliano ha disputato nove minuti, tanto per riprendere un po' confidenza con il clima da partita vera.

La sfida con il Lumezzane ha segnato il suo esordio da titolare in una gara ufficiale. La sua prestazione è stata negativa, con pochi palloni giocabili, e a volte è stato ignorato dai compagni di squadra. Per Pinto è stato però un test importante e utile, che gli ha permesso di rodare il proprio motore fermo da troppo tempo.

Sia nel finale della scorsa stagione, sia nella prima parte di questo difficile campionato, l’Atalanta ha pagato la sua assenza: escludendo la breve parentesi di Gregucci, Conte non è ancora riuscito a trovare un centrocampista in grado di emulare il lavoro di Valdes sulla sinistra e attende con impazienza il ritorno di Pinto a una forma ottimale.

Due caratteristiche fondamentali lo hanno fatto entrare nei cuori dei bergamaschi: la sua bravura tecnico-tattica e la sua dedizione al lavoro e al sacrificio, qualità insita nella cultura orobica. Nel primo caso è stato fondamentale nel gioco dell’ex allenatore del Neri per la sua bravura ad attaccare lo spazio, volando sulla fascia, ma anche a difendere le avanzate del compagno Garics.

Ora però dovrà cambiare mentalità e perfezionare i movimenti che vuole mister Conte, che tenterà di trasformare Ferreira Pinto in un esterno alto, esonerandolo da compiti di chiusura. Il trentenne brasiliano è arrivato a Bergamo nella stagione 2006/2007 (104 presenze e 9 reti) ed è stato subito adottato dai bergamaschi per la sua passione per il lavoro (in Brasile lavorò anche come muratore) e per il suo carattere schivo, fatto di poche parole.

Pinto è tornato. Sarà solo una questione di tempo per rivederlo agli splendori di un tempo. Potrebbe passare un mese, forse di più, o magari potrebbe tornare decisivo già da domenica. La Roma è avvisata.
 Simone Masper

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