Champions, una Foppa in rimonta
contro le russe del Belgorod

A tre soli giorni dalla clamorosa impresa di Jesi, la Foppapedretti vince con una clamorosa rimonta contro le russe dell'Universitat di Belgorod

Foppapedretti-Belgorod 3-2
Parziali: 18-25, 23-25, 25-22, 25-11, 15-8.
Foppapedretti: Del Core 22, Fürst 13, Ortolani 4, Bosetti 11, Arrighetti 13, Gujska 1, Merlo (L), Piccinini 1, Fanzini 11, Zambelli. Ne Carrara, Aluigi. All. Micelli.
Universitat Belgorod: Nenova, Kulikova 13, Orlova 10, Smirnova 12, Spasojevic 21, Krivets 11, Starobudova (L), Belozerova, Yazepchik, Shchukina. All. Sivkov.
Arbitri: Azevedo (Por) e Skudnik (Slo).
Note: spettatori 1.000 circa, incasso 6.500 euro. Foppapedretti: battute sbagliate 8, vincenti 5, muri 15, errori 22; Belgorod: b.s. 11, v. 5, muri 9, errori 30. Durata set: 24', 26', 25', 19', 11', totale 105'.

Sarà bene farci l'abitudine a queste docce scozzesi: non soltanto da una partita all'altra, ma anche nel contesto della stessa partita. A tre soli giorni dalla clamorosa impresa di Jesi, la Foppapedretti si ripresenta al proprio pubblico in versione double-face per il debutto interno di Champions League contro le russe dell'Universitat di Belgorod. L'avvio delle nostre è da museo degli orrori. Micelli tiene in panchina la Piccinini a vantaggio della Bosetti, lasciando invariato il resto della formazione base. Ma la squadra è legata e non funziona quasi niente. Ricezione al 14 per cento, costruzione che non ti dico, mentre in attacco passa solamente Del Core, perché le centrali vengono escluse dal gioco e la coppia Ortolani-Bosetti sembra zavorrata. Muri zero, giusto per completare il quadro.

Micelli pone mano ai cambi, richiamando Picci per Bosetti e Fanzini per Ortolani, ma senza risultati apprezzabili. Tanto che i primi due set vengono conquistati dall'ordinata squadra russa, in cui emergono l'ex novarese Spasojevic e le due centrali Orlova-Krivets, molto alte e implacabili nei muri. Nel terzo set, all'improvviso, le sorti si rovesciano. Sembra quasi che le due squadre si siano scambiate le maglie. Adesso sono le russe che sbagliano tutto, anche perché le nostre entrano finalmente in partita. La ricezione si attesta su un livello accettabile e il resto viene come conseguenza. Micelli dà fiducia a Fanzini (per Ortolani) e Bosetti (per Picci), ma sono soprattutto i colpi precisi di Del Core da posto quattro a propiziare l'inversione di marcia. Trascinata da Zazà, tutta la squadra trae convinzione, sostenuta da un pubblico più che apprezzabile se si considera il turno infrasettimanale col calcio in televisione.

Sta di fatto che si va sull'1-2 che riaccende la speranza e, successivamente, su un 2-2 che annuncia il passaggio di proprietà della partita. La sensazione che le russe non abbiano più in corpo un'oncia di energia, emersa nel corso di un quarto set senza storia, viene confermata dall'andamento del tie-break, che più a senso unico non si può. Del Core e Fürst sembrano due marziani scesi dall'astronave a miracol mostrare: a muro e in attacco firmano la vittoria. Ildo Serantoni

© RIPRODUZIONE RISERVATA