Ciclismo: Caccia verso il 2010
«Sogno la prima vittoria da pro»

Il 2010 è alle porte e il mondo del ciclismo sta scaldando i motori, con le squadre in ritiro per trovare feeling in vista dell’esordio. Tra queste anche la Isd di Diego Caccia, ciclista bergamasco, all’esordio con la formazione capitanata da Giovanni Visconti e guidata dall’ammiraglia dall’ex professionista Luca Scinto.

«Sono davvero molto felice di come sono andate la trattative per arrivare alla Isd - afferma il longilineo atleta bergamasco -. Già nel mese di agosto sono stato contattato personalmente sia da Visconti, sia da Scinto. Le prime impressioni sono ottime: bell’ambiente, guidato da persone che lavorano con molta passione, che mi hanno fatto subito sentire a mio agio».

Diego Caccia ha conquistato il contratto con merito al termine di un 2009 che non l’ha visto vittorioso, ma protagonista e ottima base d’appoggio per la squadra nelle gare disputate. «Ricorderò positivamente - prosegue il ciclista ventottenne - l'anno trascorso. Per prima cosa la fortuna mi ha dato una mano e non sono mai caduto, a differenza dei precedenti anni. Ho raccolto un 3° posto in una tappa del Giro della Turchia, un 9° alla Coppa Bernocchi e un 11° all’Agostoni. Ho partecipato al mio primo Giro d’Italia e l'ho concluso: un’esperienza fantastica».

La corsa rosa è stata vissuta da protagonista da Diego, sia in gruppo come ciclista che come inviato speciale del sito internet de L'Eco di Bergamo: «Mi porterò per sempre nel cuore la tappa di Bergamo: solo nelle Fiandre ho sentito maggiore incitamento da bordo strada! Nel 2010 sarò al fianco di Visconti durante la maggior parte della stagione: nei suoi programmi c’è il Giro d’Italia e a meno che qualcuno mi rubi il posto», aggiunge sorridendo il ciclista.

Il passista di Locate di Ponte San Pietro ritorna con il pensiero ai suoi primi anni di professionismo, in particolare alle classiche del Nord, per fare una riflessione sul ciclismo odierno: «L’amore della gente verso il nostro sport è immenso, nonostante i numerosi problemi all’ordine del giorno. Nel nostro Paese manca la cultura dell’Europa del Nord. Noi ci alleniamo su strade proibitive, trafficate, a volte trattati senza rispetto da chi è al volante. Manca la mentalità: nelle altre città europee è normalissimo muoversi in bicicletta anche in pieno centro storico!».

Dalla bici come mezzo di trasporto al mondo delle corse. Come sta il ciclismo e in particolare quello bergamasco? «Sono tempi difficili anche per noi - conclude Caccia -. Paghiamo l’odierna crisi economica: molti sponsor si sono ritirati dal nostro mondo. I mecenati che decidono d’investire non sono però scomparsi: questo significa che è possibile entrare nella nostra dimensione con passione e con un progetto ben preciso. Bergamobici? Nel 2010 avremo diversi neoprofessionisti all’esordio. A loro dico di avere pazienza e di considerarlo come un anno di prova e di esperienza. Se devo fare un nome, spero che il 2010 sia l’anno di Moris Possoni».

Il 2010 di Diego Caccia invece? «Devo ancora conquistare la mia prima vittoria da pro: magari può essere la volta buona in una giornata di libertà. Sarò comunque contento di essere un gregario coi fiocchi».
 Simone Masper

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