È morto Giulio Corsini
Una bandiera dell'Atalanta

Ci ha lasciato una bandiera atalantina. Giulio Corsini, ex giocatore ed ex allenatore nerazzurro, è morto nella mattinata del 31 dicembre a 76 anni. Era malato da tempo e la gravità delle condizioni fisiche l'aveva progressivamente allontanato dallo stadio con suo grande dispiacere: era un appassionato tifoso e aveva la squadra atalantina nel cuore.

Corsini lascia la moglie Mirella, i figli Nicola e Cristiana, i nipoti Alessandro e Michela e Andrea. I funerali si svolgeranno il 2 gennaio, alle ore 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro in Colonna. La salma è composta nella camera mortuaria dell’Istituto Gleno.

Bergamasco di città, scoperto da Ciatto nelle file dell'oratorio della Malpensata, si segnalò come terzino sinistro esordendo in prima squadra in serie A a 19 anni nel 1953 in trasferta contro la Triestina: giocò nell'Atalanta per cinque campionati nella massima divisione, dal 1952/'53 al 1957/'58, per un totale di 130 partite e due reti, prima di approdare alla Roma. In giallorosso restò sette anni vincendo anche una Coppa delle Fiere. Concluse la carriera da calciatore nel Mantova.

Come mister nerazzurro conquistò, al primo tentativo, la promozione in serie A nello spareggio di Bologna con Bari e Catanzaro nel 1970/'71. Corsini allenò l'Atalanta anche in serie A nel 1971/'72 e 1972/'73 quando retrocesse e nel 1973/'74 venne esonerato in B all'11ª giornata (lo sostituì Heriberto Herrera). Sampdoria, Lazio, Cesena,  Bari e ancora Atalanta le sue successive tappe da tecnico. Nel 1980/'81 tentò di salvare i bergamaschi dalla retrocessione in serie C sostituendo Bruno Bolchi dopo il girone d'andata, ma non riuscì nell'impresa e si ritirò.

 

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