Mutti ringrazia Titta Rota
«Cina» resta alla Primavera

Non tutti sanno che l’obiettivo di Lino Mutti, appese le fatidiche scarpe al chiodo, non era affatto quello di intraprendere la carriera di allenatore, ma di proseguire il lavoro di allevatore nell'azienda di famiglia. A cambiare radicalmente il suo percorso professionale e di vita fu il mitico Titta Rota, allora sulla panchina del Palazzolo sull Oglio, che disputava il campionato di serie C2.

Era un’afosa serata dell’estate 1988 quando Titta Rota, a casa sua, convinse Mutti - dopo non poche insistenze - a rimettersi di colpo la tuta per fargli da vice. Per Mutti si trattò di una scelta davvero sofferta. Li per li chiese a Titta Rota un paio di giorni e alla fine non seppe resistere all’idea di rituffarsi in quell’ ambiente che l’aveva avuto protagonista da calciatore per parecchi anni.

Da diligente e spigoloso allievo Mutti apprese a tempo di record i segreti del suo nuovo mestiere dal maestro Titta Rota tanto che nella stagione sportiva successiva, promosso primo allenatore, conseguì, sempre con il Palazzolo fusosi con l’Intim Helen Telgate, il salto in C2. Un autentico trampolino di lancio dal momento che subito dopo lo volle il Leffe dove ottenne, anche qui, la promozione in C2 e sfiorando la serie cadetta, l’anno successivo con un certo Pippo Indaghi al centro dell’ attacco.

Da quel momento in poi, Mutti è puntualmente stato su panchine di serie A e B. Quando Mutti rievoca l’esordio in panchina, immancabilmente coinvolge Titta Rota riconoscendogli la legittima paternità. “Devo, sicuramente, tutto a Titta Rota. Senza la sua inattesa chiamata difficilmente sarei rimasto nel calcio. Titta, inoltre, è stato per me una insostituibile fonte di suggerimenti e consigli. Il più delle volte, era sufficiente stargli vicino sia sul campo che nello spogliatoio per accumulare i classici segreti del mestiere. Titta sapeva coniugare al meglio l’aspetto tecnico-tattico con quello psicologico: insomma un maestro ideale per chi, come me, aveva ambizioni in questo settore”.

Intanto Valter Bonacina ha deciso di non restare nello staff tecnico di Lino Mutti: dopo la parentesi di Palermo, il «Cina» tornerà a sedersi sulla panchina della Primavera, declinando così l'offerta della società di affiancarlo a Mutti.

Con Mutti - la cui presentazione alla stampa è in programma per oggi alle 18 - lavoreranno tre persone: Mauro Di Ciocco, il preparatore dei portieri Giambattista Piacentini, e il preparatore atletico Renato Scarpelli.

A. Z.


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