Atalanta: ormai fatta per Amoruso
L'attaccante ha segnato 112 gol in A

Nicola Amoruso è ormai un giocatore dell'Atalanta. La trattativa si sarebbe sbloccata con l'approdo al Parma, dal Genoa, di Hernan Crespo, ovvero di un valido sostituto, che avrebbe consentito al team emiliano di cedere ai bergamaschi l'esperto attaccante.

Amoruso, nonostante i suoi 35 anni (classe 1974), sta continuando a segnare con buona regolarità (5 gol in 17 partite nel campionato in corso). La punta, che in serie A ha segnato la bellezza di 112 gol con dieci maglie diverse e ha vinto tre scudetti e una Coppa Intercontinentale con la Juventus, arriva a Bergamo per completare il reparto d'attacco che perderà Acquafresca, destinato al Genoa.

Ecco il ritratto del giocatore tratto da wikipedia. Cresciuto nella Sampdoria, Amoruso esordisce in serie A il 12 dicembre 1993 in Inter-Sampdoria. In quella stagione colleziona 8 presenze e 3 gol e vince il suo primo trofeo, la Coppa Italia. Non trovando spazio nella Sampdoria, si trasferisce ad Andria, nella Fidelis in serie B, dove colleziona 34 presenze e 15 gol, e a fine anno si trasferisce al Padova, dove ritrova la massima serie e disputa un buon campionato collezionando 33 presenze e 14 gol. Ciò attira l'attenzione della Juventus, che lo acquista nell'estate del 1996.

Pur essendo stretto tra bomber come Alessandro Del Piero e Christian Vieri, si dimostra comunque abile in maglia bianconera e nella prima stagione colleziona 23 presenze e 4 gol. Nella stagione successiva colleziona solo 10 presenze e 2 gol, ed in quella seguente appena 20 presenze e 3 gol. In maglia bianconera conquista 2 scudetti e una Supercoppa Europea.

Dal 1999 al 2005, l'attaccante ha cambiato squadra ad ogni stagione, pur restando sempre in Serie A: Perugia (1999-2000), con 25 presenze e 11 gol, Napoli (2000-2001), con 30 presenze e 10 gol, di nuovo alla Juventus nel 2001 (vince un altro scudetto, 9 presenze), di nuovo al Perugia nel 2002 (7 presenze) che lo gira poi in prestito al Como nel gennaio 2003, dove ottiene 14 presenze e 6 gol.

Nel 2003 passa al Modena (25 presenze e 5 gol), la squadra retrocede e il giocatore si svincola con una sostanziosa buonuscita, nell'estate si accasa con il neopromosso Messina (2004), dove colleziona 22 presenze e 5 gol. Nell'estate del 2005 passa alla Reggina, dove gioca con continuità, diventando anche il capitano, per 3 stagioni: 29 presenze e 11 gol nella prima, 34 presenze e 17 gol nella seconda e 33 presenze e 12 gol nella terza.

Nelle Coppe europee conta 23 presenze e 10 gol con le maglie di Juventus e Perugia. Nel 2006, nell'ambito delle indagini sulla Gea World, la società di compravendita dei calciatori diretta da Alessandro Moggi di cui faceva parte in passato, è stato inserito nel registro delle persone coinvolte, in merito ai suoi trasferimenti dal Napoli alla Juventus nel 2001 e dalla Juventus al Perugia nel 2002. Si sospetta che l'attaccante abbia ricevuto pressioni da parte dei dirigenti della Gea per accettare tali passaggi.

Il 4 maggio 2008 in Catania-Reggina (1-2) segna una doppietta importante, che oltre a permettere agli amaranto di ottenere la prima vittoria in trasferta dopo un anno, gli permette di raggiungere quota 100 gol in A. È il primo giocatore nella storia del campionato italiano ad aver raggiunto il prestigioso traguardo segnando con nove maglie diverse, nonché uno dei quattro centenari del gol italiani a non avere mai giocato con la Nazionale maggiore (gli altri sono Armano, Bettini e Pietro Virdis).

Nell'estate 2008 viene acquistato a titolo definitivo dal Torino, per 3 milioni di euro. Con la maglia granata colleziona 20 presenze e 4 gol. Nella sessione invernale del calciomercato viene ceduto in prestito con diritto di riscatto della comproprietà al Siena. Il Siena però non lo riscatta e fa ritorno al Torino, retrocesso nel frattempo in Serie B.

Il 28 agosto 2009 viene ceduto a titolo definitivo al Parma, neopromosso in serie A, con cui esordisce il 13 settembre 2009 nella sconfitta esterna contro l'Inter. Segna il suo primo gol, su rigore, fuori contro la Lazio, che vale il 2-1 finale alla squadra emiliana. Torna a segnare 2 mesi dopo contro la Fiorentina a Firenze il gol del momentaneo pareggio (partita finita 3-2 a favore dei ducali), Si ripete nella giornata successiva realizzando su calcio di rigore il definitivo pareggio nella partita casalinga contro il Napoli. Il 13 dicembre 2009 decide il derby dell'Emilia contro il Bologna, dopo aver sbagliato un rigore segna infatti il gol del definitivo 2-1, mentre il 6 gennaio firma il goal del pareggio nella partita contro la Juventus.

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