Squadra non determinata
Non è così che ci si salva

Quando meno te l'aspetti, ecco la classica doccia fredda. In Atalanta-Chievo erano i nerazzurri, alla vigilia, gli affamati di punti, invece il blitz è stato compiuto dai veneti che ci hanno lasciato, impietosamente, a bocca asciutta. Avversari sornioni ma tutt'altro che arrendevoli sin dalle giocate iniziali.

Gli atalantini del primo tempo non hanno «punto» per niente dando l'impressione di essere lontani parenti da quelli briosi e abbastanza brillanti visti la domenica precedente a Catania. Nella ripresa si è assistito a un'Atalanta più reattiva, anche se sotto porta è venuta meno in lucidità.

Certo, se si tien conto di almeno un paio di portentosi interventi del numero uno Sorrentino e del salvataggio sulla linea di porta di Bentivoglio, un pareggio l'undici di Mutti l'avrebbe anche meritato. Ma non aggrappiamoci a qualche episodio sfavorevole per ammorbidire il risultato negativo di capitan Doni e compagni, che non hanno nemmeno approfittato dell'espulsione di Rigoni al 32' della ripresa.

Per rincorrere la salvezza (naturalmente ancora possibile) occorre non smarrire per nessun motivo concentrazione, determinazione e aggressività, come invece emerso contro i veneti nei primi 45' iniziali. Soprattutto quando ci si esibisce in casa e di fronte a squadre di caratura medio-bassa.

Qualcuno, forse, si consolerà all'idea che tutte le altre formazioni coinvolte nella bagarre per evitare la retrocessione hanno accusato battute a vuoto, peraltro annunciate. Non la pensiamo alla medesima maniera per il semplice motivo che, nel caso si fosse vinto, ora guarderemmo la classifica con ben altro morale, tanto più che il calendario ci ricorda il prossimo appuntamento: a San Siro contro il Milan.
 Arturo Zambaldo

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