Fa paura l’incursione della Commissione Europea contro il cosiddetto «decreto salva-calcio»

Preoccupazione ma anche cauto ottimismo: la decisione presa stamane dalla Commissione europea di dare il via libera formale alla doppia procedura per illeciti aiuti di Stato e sospetta violazione delle norme Ue sulla contabilità societaria, contro il cosiddetto decreto salva-calcio, proposta dai commissari Mario Monti e Frits Bolkestein rischia di mandare nel pallone il mondo del calcio.

Mentre il sottosegretario ai beni culturali, Mario Pescante sembra più propenso al cauto ottimismo «Abbiamo il tempo per modificare la legge, soprattutto per l’aspetto legato alla contabilità», meno tranquillo appare il vice presidente della lega calcio Antonio Matarrese, per il quale, se l’iniziativa della Commissione europea dovesse arrivare fino alle estreme conseguenze, avrebbe l’effetto di «una valanga che travolge tutti, anche l’immagine del governo».

Non si dispera la Roma, una delle società di serie A che ha il bilancio piuttosto disastrato e che attende la decisione finale della Commissione europea prima di esprimersi sulla bocciatura da parte della Ue. Conferma invece le perplessità manifestate a suo tempo per la bocciatura del decreto salva-calcio il presidente del Brescia Gino Corioni. «Quel decreto non costa una lira a nessuno e dà più tempo a tutto il sistema di rimettersi a posto. Sarebbe solo un male se il decreto perdesse efficacia». Una considerazione, quella del presidente del Brescia, che fa il paio con quella del numero 1 del Chievo, Campedelli che, pur mostrandosi preoccupato, nei giorni scorsi aveva ribadito che «la Comunità europea non può cambiare le regole in corsa, considerando soprattutto che le società si stanno già dando delle regole nuove».

(11/11/2003)

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