Olimpiade: Milesi 4° sulle ciaspole
Sfortunato nella gara dimostrativa

Più dimostrativa di così non poteva esserlo la ciaspolata olimpica di Vancouver. Per la prima volta ha fatto conoscere al mondo il fascino di questa disciplina. Per l'ennesima, ha messo in risalto lo tempra di combattente di Davide Milesi.

Quarto posto finale per l'inossidabile atleta bergamasco (45 anni) autore di una prova sfortunata ma orgogliosa: in testa a metà gara, una deviazione di percorso, l'ha costretto a gareggiare per i rimanenti 5 chilometri fuoripista. Dai binari della resistenza, la sfida con la concorrenza si è trasferita a quelli dell'equilibrismo puro, facendo pagare a carissimo prezzo al brembano di Roncobello un recente infortunio alla spalla destra.

Mentre la concorrenza assaggiava la neve fresca e si rialzava con prontezza, per Milesi l'operazione si faceva di volta in volta sempre più dispendiosa in termini sia di tempo che energie fisiche. Risultato: piazzamento ai piedi del podio (crono 51'22”) dopo che a sopravanzarlo sono stati il neozelandese Jonhatan Wyatt (50'29”), lo svizzero Tarcis Ancay (50'01”) e il modenese Antonio Santi (49'56”).

Per inciso, Santi è uno che in Coppa Italia Milesi s'era messo alle spalle spesso e volentieri, ma considerate le vicissitudini si può sorridere comunque: «Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino in questa avventura - ha fatto sapere con spirito olimpico via web -, senza il vostro pensiero, viste le condizioni al limite in cui s'è gareggiato, non ce l'avrei fatta nemmeno a portare a termine la mia fatica».

Che qualcosa fosse destinato a non filare via liscio come la sciolina, lo si era intuito già i giorni precedenti: viaggio in aereo durato tre ore più del previsto (tre scali e 29 ore in tutto!), mancata ricognizione della vigilia sul percorso di gara (spostato dagli organizzatori dalla sede originaria) e scenario da «Alive» (sì, come il film: «I sopravvissuti») prima del via: nebbia, neve, bufera e partenza rimandata di un'ora, dove a Milesi (beffa delle beffe, considerato il curriculum che l'ha sempre visto bersagliato dalla sfortuna negli appuntamenti internazionali.. ) è toccato partire con il numero 17 di pettorale.

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