AlbinoLeffe, da favola a realtà
Perchè non essere ottimisti?

AlbinoLeffe, ovvero da “favola” a realtà conclamata. E' decisamente fuori tema considerare la squadra seriana una sorpresa: in tal modo si cancellerebbero di colpo i suoi sin qui sette anni in cadetteria con risultati peraltro invidiabili.

A frenare, secondo noi con eccessiva prudenza, l'etichettatura di team ormai pronto per uscire da un pur dignitoso anonimato è per prima la dirigenza guidata da Gianfranco Andreoletti, autentico timoniere della “ex favola”, che sa puntualmente coniugare, nello specifico ruolo, l'aspetto imprenditoriale-gestionale con quello sportivo. Così operando, il taciturno e meditativo presidente ad ogni avvio di campionato confeziona una rosa non certo dai nomi altisonanti ma che poi, salvo qualche frangente di percorso a intermittenza, alla fine non delude le aspettative di nessuno.

E, pure, nella stagione in corso ecco la conferma: i blucelesti occupano il centroclassifica, l'equivalente dell'ottavo torneo di serie B da depositare, praticamente, in cassaforte senza, tuttavia, escludere un qualcosa in più. Non a caso Emiliano Mondonico, circa un mese fa, centrate le cinque vittorie di fila, si era spinto oltre i tradizionali ordini di scuderia votati, cioè, al volare, come sempre, in basso. L'uscita fuori dagli schemi aziendali era piaciuta parecchio, naturalmente, alla tifoseria e a coloro che, a diverso titolo (e non sono pochi) simpatizzano per il sodalizio bergamasco.

Poi, però, il condottiero di Rivolta d'Adda aveva compiuto un brusco passo indietro in coincidenza con i successivi tre ko di fila subiti. Riflessione, a questo punto, d'obbligo: considerato che l'intelligente e alquanto furbo mister cremonese non privilegia mai l'improvvisazione in pubblico, perché dimenticarci delle note valutazioni ottimistiche sul prosieguo del torneo? E ancora: se l'obiettivo si riducesse alla permanenza in B, era proprio indispensabile ricorrere al mercato di gennaio, ingaggiando Bernardini, Bombardini e Cioffi, terzetto che va per la maggiore?
Arturo Zambaldo

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