Venite a Parma: gli ultrà emiliani
solidarizzano con gli atalantini

La trasferta degli atalantini a Parma, nonostante il divieto, «è un'autentica dichiarazione d'amore verso la Dea». Non lo scrive uno sfegatato tifoso narazzurro, ma nientemeno che i «Boys Parma 1977», cioè gli ultrà del tifo organizzato della città emiliana. Fra i tifosi insomma sembra essere scattata una sorta di gara di solidarietà.

Dalla scelta dei tifosi orobici «traspira in pieno - si legge nella lettera inviata dai Boys e pubblicata su atalantini.com - il dovere di non lasciarla sola (la Dea, ndr) nemmeno adesso data la classifica e nemmeno di fronte ad una decisione ridicola che vieta di stargli a fianco senza un perché».
 
I parmigiani sottolineano, parlando del divieto di trasferta per i bergamaschi, anche che «tutti coloro che concepiscono in pieno il vostro stato d'animo sono solidali a voi di fronte a 'sto scempio».

E sotterrano, almeno a parole, l'ascia di guerra: «ci auguriamo pure che nessuno si intrometta nella vostra zona a rompervi l'anima e a fomentare inutili motivi d'attrito».

La scelta dei tifosi nerazzurri di posizionarsi sotto al settore ospiti alle 14 viene poi definita una «azzeccata. Vuoi vedere che dopo aver sbattuto in faccia ai responsabili che a Parma ci sarete vi aprono il settore ospiti? Ve lo auguriamo di cuore...oltre alla rivalità».

I Boys chiudono la loro lettera addirittura invitando i responsabili del tifo atalantino a un confronto diretto: «Guardare la gente negli occhi - scrivono - ragionando da uomini con la testa sulle spalle potrebbe dare una mano notevole per crescere nel modo migliore».

Che il tifo stia veramente cambiando pelle? Ai posteri l'ardua sentenza.

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