Tiribocchi segna solo gol decisivi
«Ora la ruota gira a nostro favore»

Quando segna lui, i punti sono assicurati. Otto gol, con il sinistro potente dell'altra sera, e tutti pesanti. Non ce n'è uno che non sia servito a racimolare qualche punto. Simone Tiribocchi è uno che va sempre al sodo e i suoi gol sono come lui. La sua firma è presente nelle vittorie su Udinese, Parma, Siena, Bari e Cagliari e nei pareggi con Chievo, Milan e Inter.

Quindi in diciotto dei ventotto punti sin qui fatti dall'Atalanta. Non male per uno arrivato quest'estate a Bergamo nell'immaginario collettivo come attaccante di scorta dell'enfant prodige Acquafresca e che ora si ritrova ad essere il capocannoniere della squadra. «Ho fatto solo gol pesanti? Questo mi fa molto piacere, vuol dire che i miei gol sono serviti. Sono chiaramente contento e spero di farne ancora molti altri. Ciò che mi interessa comunque è poter dire alla fine che saranno serviti a salvarci, perché qualsiasi obiettivo personale passa in secondo piano di fronte a quelli della squadra. Mi sarebbe piaciuto fare otto gol, ma a quest'ora essere messo molto meglio in classifica. Comunque i giochi sono ancora aperti».

Anche grazie al gol di mercoledì sera che ha aperto il fortino già traballante del Cagliari: un mancino in corsa forte e preciso che ha passato la guardia fino a quel punto insuperabile di Marchetti e ha dato il là alla mini-goleada nerazzurra. Qualcuno potrebbe vedere nella potenza con cui ha calciato anche la rabbia per l'esclusione dall'undici iniziale. Si sa che il Tir, come tanti, vorrebbe sempre giocare e quando resta fuori sicuramente ci sta male. Ma poi in campo risponde con i gol.

«Cosa c'era in quel tiro? C'era la voglia di dimostrare che posso dare ancora tanto alla squadra, alla società, ai tifosi in questa corsa alla salvezza» spiega il Tir che poi chiarisce: «Non è mai facile per nessuno partire dalla panchina. A me mercoledì è poi toccato entrare a freddo perché Chevanton s'è fatto male nel primo tempo. Ma è andata bene. All'inizio avevamo avuto qualche difficoltà perché il Cagliari in dieci si chiudeva molto. Ma poi quando siamo riusciti a sbloccare la partita, è stato tutto più facile perché loro si sono aperti e noi abbiamo avuto molti più spazi».

Chissà che non fosse tutto scritto nel destino. Cheva che si infortuna, il Tir che entra, sblocca e decide la partita. Anche questi sono segnali e non vanno sottovalutati o lasciati cadere nel vuoto, soprattutto in una stagione come questa in cui finora sembrava girare tutto storto. In pochi giorni, invece, sembrano essere cambiate molte cose. «È anche un discorso di episodi che ora cominciano a girarci a favore. Tante volte in passato ci sono girati contro e ora la ruota sembra girare a nostro favore, speriamo continui».

La classifica, intanto, dice che la salvezza è sempre lontana quattro punti, ma le lepri si sono raddoppiate e questo crea qualche possibilità in più. «Ora c'è anche l'Udinese nel mirino. Domenica vanno a Firenze, la Lazio va a San Siro col Milan. Dobbiamo attaccarci anche a questo. Faremo la corsa su queste due squadre. Anche se pure noi avremo una trasferta complicata». Già, all'Olimpico di Torino che sarà semideserto a causa dello sciopero del tifo delle due curve bianconere e del divieto ai tifosi bergamaschi.

Da ex giocatore del Toro, il Tir è pronto a caricare a testa bassa per cercare di segnare il suo primo gol in campionato alla Juventus. Non c'è mai riuscito nelle sei precedenti occasioni, comprese quella in B con la maglia del Lecce e quella dell'andata a Bergamo, un 2-5 che brucia ancora. «Giocare contro la Juve è sempre particolarmente difficile, ma se giochiamo con lo stesso spirito mostrato nelle ultime due partite possiamo toglierci delle soddisfazioni. Questi sei punti conquistati con Livorno e Cagliari ci hanno dato tanto entusiasmo, adesso possiamo affrontare la Juventus con il morale a mille. Crediamoci e continuiamo così».

Guido Maconi

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