Aperti i cancelli di San Siro
Ora scatta la corsa al biglietto

Clamoroso al Viminale, porte riaperte a San Siro. Dopo il tam-tam del pomeriggio l'annuncio ufficiale dell'Osservatorio è arrivato nella serata di mercoledì: Inter-Atalanta, in programma sabato alle 18, sarà anche la partita della tifoseria atalantina, respinta prima, da ieri ammessa nel settore ospiti del «Meazza» e ora attesa a Milano in formato esodo. Porte spalancate anche per Genoa-Lazio e Parma-Roma.

Dunque il «no» del ministero degli Interni tramite il veto dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che aveva «bloccato» la trasferta dei tifosi atalantini vietando la vendita dei biglietti del settore ospiti ai residenti in provincia di Bergamo, ieri è stato corretto dalla retromarcia dell'Osservatorio secondo la nuova linea indicata in mattinata dal ministro degli Interni Roberto Maroni.

Punizioni «ad personam» per gli atti violenti, senza «sparare nel mucchio», ha chiesto Maroni nel vertice col sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Rocco Crimi, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il direttore generale della Figc Antonello Valentini, il procuratore federale Stefano Palazzi e il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta.

Oggetto dell'invito del ministro le tifoserie di Roma e Lazio, protagoniste di episodi violenti in occasione del derby capitolino di domenica scorsa, ma la parziale correzione di rotta ha avuto immediati effetti anche sulla tifoseria atalantina, originariamente esclusa dalla trasferta di San Siro per l'alto fattore di rischio della gara e il precedente della sassaiola di dicembre a Bergamo, dopo la gara d'andata.

Colpire i violenti, non le tifoserie in generale: è questa la nuova parola d'ordine del Viminale, ed era quanto chiedevano i politici bergamaschi nella lettera-petizione bipartisan inviata lunedì al ministero degli Interni e all'Osservatorio. Non punite un'intera tifoseria, date un segnale a una curva diventata più responsabile, era stata la richiesta dei 16 firmatari del documento al quale ieri si è aggiunta l'interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Giorgio Jannone, già firmatario della prima lettera.

Jannone ha ribadito il no alla penalizzazione indiscriminata dell'intera
tifoseria atalantina a fronte dei fatti di dicembre, e soprattutto ha chiesto uniformità di giudizio dopo il varo della linea più «morbida» per i fatti del derby Lazio-Roma. Come dire, se linea morbida sia, sia morbida per tutti sul modello del caso-Lazio, coi tifosi nel mirino della Polizia dopo la scoperta di un arsenale in un covo ultrà. Per questo la trasferta dei tifosi laziali a Genova per la gara col Genoa sembrava a forte rischio, poi l'annuncio: sì alla trasferta, ma con un biglietto singolo per tifoso ospite.

Identica limitazione vale per i tifosi atalantini. Un biglietto a testa per il settore ospiti di San Siro ma ora il problema è il tempo. Una nota dell'Osservatorio prevede che la vendita dei tagliandi avvenga in un numero limitato di ricevitorie scelte d'intesa tra le società e le questure e solo tra giovedì e venerdì il «consulto» stabilirà quali agenzie bergamasche della Banca Popolare di Milano, rivenditore ufficiale dell'Inter, saranno abilitate e quando potrà cominciare l'assalto al biglietto.

Il rischio è che aperti i cancelli dello stadio, la caccia al biglietto diventi un assalto allo sportello delle banche. Ventiquattro ore, forse meno, ma l'assalto ci sarà e chissà che anche questo non serva a mettere le ali all'Atalanta.
 Simone Pesce

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