Messi a Sheffield il 21 maggio
per il titolo europeo superwelter

Il 21 maggio Luca Messi salirà il ring di Sheffield, South Yorkshire, per tentare di strappare la cintura europea dei superwelter al neocampione, l'inglese Ryan Rhodes. Mercoledì 21 aprile è stato firmato il contratto sotto l'egida dell'Ebu che ha scelto il nostro campione per la prima difesa continentale del pugile britannico.

Messi quindi rientra ufficialmente nel grande giro della boxe internazionale, nel quale vuole ovviamente restare ancora a lungo, con l'obiettivo di riappropriarsi a breve pure della chance iridata. Del resto era nell'aria da alcuni mesi questo riaggancio essendo salito nella scala europea all'ottavo posto e non avendo dimenticato organizzatori e federazione europea il suo passato.

Dunque fra un mese il pugile allenato da Ottavio Caloi affronterà per la seconda volta nella sua storia pugilistica un campione europeo e a Sheffield cercherà di far suo il titolo continentale anche per cancellare la prima sfida del luglio del 2006 (ko tecnico all'11° round contro Michele Piccirillo al Vigorelli di Milano), iniziata male e finita in modo rocambolesco sul ring, con quella coda di natura sanitaria piena di problematiche di ogni genere che lo hanno poi costretto a boxare con licenza francese.

Mercoledì lo stesso Luca ha voluto sottolinearlo: «Quel match contro Piccirillo rappresenta per me il peggior ricordo del passato. Commisi parecchi errori e per cancellarli dalla memoria devo rifarmi con la seconda chance. Da dieci giorni mi sto allenando a Valence con il mio staff francese e qui rimarrò fino a due giorni dalla sfida inglese. Sto bene, lavoro sodo e sono convinto al 101% di vincere».

Non sarà comunque un'impresa facile perché Rhodes (43 incontri vinti, di cui 29 prima del limite, e 4 persi) è il classico fighter inglese: aggressivo, dal pugno pesante, sempre in movimento, mancino, poco tecnico, con un maggior allungo. Un pugile che tra le proprie mura troverà ancor più vigore, per cui temibile, da non sottovalutare affatto.

Messi non si nasconde le insidie: «Il fatto stesso che sia campione europeo chiarisce la sua caratura. Quindi guai a pensare che tutto sia facile. Non per nulla mi sono ritirato quasi in "convento" e mi sto preparando alla grande. Essendo Rhodes mancino spesso mi sposto a Lione dove esiste una valida colonia pugilistica con mancini tosti, con i quali faccio i guanti. Che sia poi un combattente mi sta bene: ha in serbo pugni per me? Ok, sono pronto a restituirne con gli interessi. Non mi spaventa manco il fatto che giochi tra le sue mura, perché vivendo la vigilia lontano non sentirò tensioni di alcun genere e in questo particolare sarò favorito. Per vincere la cintura so che dovrò dominarlo, ma fa parte della scommessa, che questa volta voglio fare mia a tutti i costi».

Messi avrà sulle tribune un nutrito numero di tifosi che già hanno prenotato l'aereo. Si tratta del suo terzo grande appuntamento su un ring con in palio un trofeo internazionale di lusso. Messi attualmente vanta 37 match vinti (12 per ko), 7 persi (4 ko) e uno pareggiato.
 Giancarlo Gnecchi

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