L'Atalanta è una squadra già viva
Sempre in partita contro una big

Stefano Colantuono nel presentare, alla vigilia, il Trofeo Bortolotti, aveva detto che l'Atalanta, nella stagione che sta per iniziare, dovrà dare del filo da torcere a tutti, compreso il Siviglia, una grande del campionato spagnolo che spesso ha dato filo da torcere a Barcellona e Real Madrid.

E così è stato visto che gli atalantini, anche se sconfitti con il minimo scarto (2-1), sono sempre rimasti in partita ribattendo colpo su colpo le trame di gioco dei blasonati avversari. Ma al di là del punteggio finale, nella prima uscita di una certa consistenza appena ultimato il ritiro in Valle Seriana, l'Atalanta è apparsa già viva, sia atleticamente sia sul piano del gioco.

Ovvio che i nerazzurri siano attesi a ulteriori miglioramenti soprattutto negli automatismi e nell'intesa globale. Da mettere, quindi, rigorosamente a frutto la ventina di giorni che manca al via di quel torneo che, non a caso, vede capitan Doni e compagni i favoriti numero uno alla promozione in serie A.

Contro l'undici spagnolo, Colantuono ha alternato sul campo venti giocatori con i soli Peluso e Padoin rimasti sul tappeto erboso per gli interi novanta minuti. Gli occhi erano particolarmente puntati sui nuovi Ardemagni, Pettinari, Basha e Ruopolo. E il poker di osservati speciali se l'è cavata egregiamente con Ardemagni che si è guadagnato gli applausi dei supporter per l'intelligente assist a Tiribocchi che aveva consentito agli atalantini a portarsi in vantaggio.

Acquisti a parte, più che buona la prestazione di Consigli, autore di tre pregevoli interventi; non male pure gli altri: da Padoin a Manfredini, da Tiribocchi a Peluso. Spunti positivi sono stati offerti anche dai giovani Bonaventura e Marconi, subentrati a Pettinari e Tiribocchi a ripresa inoltrata. Ulteriori miglioramenti sono atttesi nei prossimi impegnativi test (il primo, sempre a Bergamo, contro il Cagliari). 
 Arturo Zambaldo

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