Basha si racconta: «Mi piace scherzare
ma in campo sono un martello»

«Sì, in campo sono cattivo, fa parte del mio carattere. Ma non passo mai il limite». Fin dalle prime amichevoli con le rappresentative montanare Migjen Basha ha mostrato la spada, perché il ferro va battuto fin che è caldo. E il centrocampista svizzero in campo per gli avversari è un martello. Aperta parentesi: svizzero lo sarà ancora per poco. «Due mesi fa - rivela - ho consegnato i documenti per ottenere il passaporto albanese, dovrei ottenerlo in tempo per le prime partite di qualificazioni ai prossimi Europei. Sono nato a Losanna, ho giocato fino all'Under 21 con la Svizzera, ma se mi chiamasse sceglierei la nazionale albanese. Non dimentico le mie origini kosovare, alla Svizzera devo tanto, forse tutto, ma mi sento più legato all'Albania. Sono tornato nel mio paese (Suhareka, ndr) da piccolo per imparare la lingua e fare 2-3 anni di scuola e sono ritornato a Losanna prima che scoppiasse la guerra. Hanno bruciato la mia città e ucciso mio zio. Sono cose che lasciano il segno e ti restano dentro».

E il passato segna. «In ogni cosa che ho fatto, mio padre mi ha sempre detto di farmi rispettare, di non mollare mai. Senza però mai esagerare» racconta. Cattivo il giusto. «Così sono anche quando gioco. Affondo il tackle quando serve, ma non entro mai per spaccare le gambe. In due stagioni, tra Rimini e Frosinone, ho preso 25 cartellini gialli, ma nemmeno un rosso».

Basha comunque è anche altro. Non solo un bel martello. E' anche e soprattutto un centrocampista moderno, che ha nel suo bagaglio anche tiro e inserimento. Vedere col Siviglia quando ha anche sfiorato il gol. «Ho iniziato facendo la punta centrale, poi pian piano sono arretrato: punta esterna, trequartista fino a diventare centrocampista».

Ma Basha è anche un giocherellone fuori dal campo. «Mi piacere ridere e scherzare. Qui sono nuovo e mi sto contenendo per non sembrare presuntuoso. Anche se ho già cominciato a prendere di mira Ardemagni. A Rimini e Frosinone ne ho fatti di scherzi, tante stupidatine fatte per ridere. La mia specialità? Mettere lo shampoo nelle scarpe.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 3 agosto

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