Il folletto Pettinari si racconta:
«Nedved e Vargas i miei modelli»

Veloce e sfuggente, proprio come un folletto. Del resto a Leonardo Pettinari i folletti piacciono e se ne è pure tatuato uno sulla gamba. Sulla sinistra, quella con cui tira cross fantastici, col pallone teso e pieno d'effetto. «Il sinistro è la mia arma e la mia caratteristica principale - racconta -. Una dote naturale innata. In verità in passato mi hanno sempre fatto lavorare sull'altro piede. Io sono un mancino puro, anche di mano, e con la mia parte destra del corpo praticamente non riesco a fare niente». Erano gli anni in cui già guardava Nedved come un modello da imitare: «Mi piacerebbe imparare a usare entrambi i piedi come faceva lui. Sarebbe importante per alternare le giocate. Ora guardo Vargas, più simile a me come caratteristiche: lui è il prototipo dell'esterno d'attacco».

Vargas, Fiorentina il passaggio è obbligato. Pettinari è stato viola per dieci anno: «Per me hanno significato tanto - dice - Ora mi piacerebbe farli ricredere, anche se non porto più rancore». Dopo la stagione boom col Cittadella a Firenze qualcuno avrà cominciato a mordersi le mani: «A Cittadella sono riuscito a esprimere tutte le mie qualità e ora spero di riconfermarmi qui a Bergamo».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 4 agosto

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