Atalanta, Percassi dà la carica
«Voglio entusiasmo e umiltà»

«Voglio entusiasmo, pazienza, umiltà. E lo stadio pieno sempre: noi siamo l'Atalanta». Baciato dal sole e dalla febbrile attesa, Antonio Percassi è un presidente in volo. Il suo aereo è appena atterrato dall'ultimo relax, la sua Atalanta sta rollando al decollo e lui guarda Zingonia con un occhio al cielo e uno alla terra, tra sogni e ali da aprire basse, umilmente consapevoli. E' il paradosso della spasmodica speranza, ma intanto Bergamo ha risposto alla chiamata con un boato, un abbraccio clamoroso.

Gli abbonati: 14651. Era questa la risposta che attendeva?
«E' una risposta che ci riempie d'orgoglio, stiamo ribaltando la realtà. Siamo l'esempio eclatante di come sia possibile riportare la gente allo stadio. Per la gara col Vicenza la Curva Pisani è esaurita, ma vogliamo di più».
Di più c'è la leggendaria quota 17mila dell'estate 1984, ma era l'effetto serie A...

«Batteremo il record assoluto, questo è l'obiettivo. Perciò prorogheremo la campagna abbonamenti (probabilmente fino al 5 settembre, ndr) e per ogni partita comunicheremo la disponibilità dei biglietti».
È la vittoria del nuovo corso, del senso d'appartenenza bergamasco o dell'orgoglio atalantino?

«E' la vittoria di tutti, abbiamo fatto miracoli. Ho sempre detto che Bergamo nel mondo è l'Atalanta ma una risposta così è il segnale che stiamo facendo le cose giuste. Voglio il pienone a ogni partita ma pensiamo anche alle famiglie; scriveremo una lettera a ogni abbonato, collaboreremo con gli ospedali, ogni neonato avrà una maglia. Ora tocca al campo, ai ragazzi. Vedo un grande spirito di gruppo, da Spagnolo, Zamagna e Corti a Colantuono e il suo staff, carico, motivato. C'è sintonia, c'è voglia».

C'è l'altra faccia del boom, la "condanna" a vincere: Atalanta superfavorita, le piace la pressione?
«Sì, ma il campionato di B è difficilissimo e allora tocco ferro. La Lega calcio e Sky hanno voluto a tutti i costi Bergamo per la festa-presentazione della B che precederà la gara col Vicenza. Saremo al centro dell'Italia calcistica, tutti si aspettano tanto e subito, ma dovremo avere pazienza, attenzione, concentrazione».
Tecnici e addetti sono implacabili: Atalanta e Siena faranno il vuoto, hanno detto. Concorda?

«Vedo 3-4 squadre favorite, ma parlo delle altre. Siena, Livorno, Sassuolo, Torino e le rivelazioni, Novara e Varese: hanno entusiasmo e nulla da perdere».
Potete riprendervi tutto: dirà questo venerdì alla squadra?
«Dirò cose semplici, toccherò le corde che occorre toccare. Ma questo è un gruppo di ottimi ragazzi, chi c'era già ha trasmesso subito lo spirito ai nuovi. Sono gente per bene».
Motivata, a quanto pare. Pettinari ha promesso i 30 gol segnati al Cittadella con Ardemagni. Le basta?
«Per cominciare, poi chiederò di più».
Ardemagni e Tiribocchi: quanti gol ha chiesto?
«Quelli necessari per centrare l'obiettivo».
Il mercato è chiuso?
«Sì e siamo felici: abbiamo investito forte, sui calciatori e sulle persone. Mi piacciono tutti, rispecchiano la nostra filosofia: sincerità, lavoro, passione».
Tra Valdes e Guarente chi rimpiange?

«Nessun rimpianto. Pettinari è fortissimo, Basha darà molto, Radovanovic è il nuovo Tacchinardi, Barreto è un signor giocatore. Anche Ruopolo farà bene».
Sono a spasso i gemelli Zenoni: un sogno chiudere nell'Atalanta, hanno detto. Apre la porta al sogno?
«Abbiamo già Raimondi e abbiamo ringiovanito la squadra per garantirci il futuro».
Nel quale Favini sogna un atalantino in Nazionale... «Ci stiamo lavorando. Ora tutti parlano dei giovani ma noi l'abbiamo già fatto 20 anni fa, ci hanno copiato e ora ripartiamo. Con Favini, il nostro maestro».
Dia un nome al sogno.
«Se restiamo al nostro vivaio dico Bonaventura, ha potenzialità straordinarie».
Due "chiocce" straordinarie, Doni e Bellini: che cosa si aspetta dalla due bandiere?
«Doni, Bellini, Manfredini, Tiribocchi, Padoin, devono essere il modello, lo stile Atalanta per i nuovi come i grandi del Barcellona per i loro ragazzi. Ecco, il mio modello è il Barcellona, un modello culturale, educativo. Anche il Siviglia mi ha impressionato, ma noi siamo l'Atalanta e ora c'è il Vicenza».
Subito cruciale, per non trasformare l'entusiasmo in ansia...
«Conteranno concentrazione, condizione fisica, umiltà. Noi dovremo essere campioni d'umiltà: ogni partita, una battaglia».
Il Foligno insegna: uno spavento salutare...
«Mi è piaciuta la reazione immediata. Si potrà soffrire, ma dovremo far valere la qualità nella difficoltà, lo spirito. E il pubblico: lo stadio pieno sarà la nostra risposta, noi siamo abituati a fare blocco, a essere una cosa sola».
Chiede questo ai bergamaschi?

«Chiedo pazienza. Entusiasmo, fiducia e tanta pazienza. I nostri tifosi saranno determinanti».
Boom abbonamenti, serie A: in fondo al rettilineo resterebbe solo lo stadio nuovo...
«Sì, ma se non andiamo su (in A, ndr) divento matto».
Simone Pesce

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