Il commento: Atalanta superiore
ma tante cose ancora da sistemare

Guai se non si fosse vinto all'esordio: di colpo si sarebbero affievoliti i salutari e contagiosi messaggi di fiducia e di entusiasmo rivolti da Antonio Percassi, sin dal suo insediamento, al popolo atalantino. Così i 20 mila tifosi che hanno affollato lo stadio (numeri da sfide contro le grandi della massima serie e non con il Vicenza in B) sono rientrati a casa felici e contenti in piena linea con lo spirito immagazzinato nelle ore precedenti la gara. Da sempre, del resto, si etichetta un qualsiasi punteggio finale di 2-0 il più classico dei risultati.

Bene, l'Atalanta non è venuta meno in virtù di una adeguata supremazia territoriale, figlia di una solida superiorità globale rispetto agli avversari. I più esigenti, o forse meglio gli incontentabili, rivivendo il film degli oltre 90' disputati, rievocheranno gli iniziali due minuti-sprint dei vicentini e qualche altro loro spunto offensivo di indiscusso spessore. Accordiamoglielo onestamente come pure che se il portiere Consigli è risultato il migliore in assoluto non è che, sempre il Vicenza, sia stato surclassato nel più ampio senso del termine. Ma a questa stregua, allora, perché non evidenziare, quanto ad episodi salienti, il calcio di rigore sciupato da Ardemagni e almeno un paio di occasioni da gol non concretizzate per un nonnulla? Naturalmente non è nemmeno il caso di sostenere che ogni cosa sia funzionata a pennello in casa atalantina, vedi gli scompensi di troppo in difesa e alcuni automatismi di gioco bisognosi di essere oliati.

Ma signori non siamo che all'inizio di un campionato ossessionatamene lungo per cui, non è un paradosso affermare che se si fosse già al meglio su tutto potrebbe risultare addirittura controproducente. Ecco perché non ci resta che andare oltre l' accontentarsi per ciò che si è visto convinti che in tempi ragionevolmente brevi Stefano Colantuono ci regalerà la squadra non a caso candidata all' unanimità alla promozione. E già all'esordio, fase di rodaggio da tenere ben presente, si sono avvertite l'autorevolezza e la consapevolezza dei nerazzurri contro contendenti che di evidente fascia medio-bassa pur dandosi da fare sono stati costretti ad ammainare la bandiera. Lungo la partita abbiamo pensate alle trasferte in particolare di Milano e Torino allorquando da compagini provinciali, salvo rari exploit, si tornava a Bergamo desolatamente sconfitti nonostante prestazioni, il più delle volte, agonisticamente inappuntabili. In cadetteria siamo diventati d'improvviso da fascia alta grazie ad una rosa costruita per recitare un ruolonon affatto secondario.

L'importante è mantenere questo tipo di gratificante nomea lungo un percorso che di insidie ne procurerà ad iosa. A cominciare dal prossimo impegno di sabato, in trasferta, con la neo promossa Varese, altra formazione sulla carta non d'èlite ma che più del Vicenza, conoscendo a puntino il suo allenatore Sannino, non esiterà a praticare un gioco cosiddetto maschio e quindi non agevole specie per avversari di maggior qualità.

Arturo Zambaldo

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