Il derby Atalanta-Brescia partita incolore e a reti vuote

Un brutto 0-0 nel derby tra Atalanta e Brescia. È stata una partita dominata dalla paura di perdere. Un punto che non serve soprattutto all’Atalanta, ultima e staccata in coda alla classifica ferma a 7 punti, e che non è riuscita a trovare neanche oggi, pungolata dal proprio pubblico e da una rivalità storica con i bresciani, quel guizzo che sarebbe servito a vincere la prima partita in questo campionato e a far intravedere un barlume di speranza in una situazione che porta dritta dritta in serie B. La squadra di Mandorlini anzi è peggiorata nel gioco. Un gioco che non scorre proprio, che va avanti per iniziative sporadiche dei singoli (Montolivo l’unico fra i nerazzurri a meritare una larga sufficienza) e che non consente di produrre quel numero di occasioni da gol necessarie per sperare di vincere. Oggi l’Atalanta ha lasciato assolutamente tranquilli e inoperosi prima Castellazzi e poi Agliardi, subentrato al titolare nel secondo tempo, tentando solo qualche velleitario tiro dalla distanza. In tutti i 90’ i nerazzurri si sono procurati mezza occasione da gol, al 17’ del secondo tempo, quando Pià è stato contrastato in area e, sul rimpallo il pallone è arrivato a Montolivo, solo e in buona posizione. Il tiro di destro è sibilato a lato di un metro, alla sinistra di Agliardi. Troppo poco per sperare nel colpaccio. E troppo poco ha fatto anche il Brescia che De Biasi ha schierato con eccessiva prudenza, col solo Caracciolo davanti e dedicando l’ottimo Guana alla marcatura a uomo su Montolivo, e Domizi a guardare l’irriconoscibile Albertini. Uno spreco che se ha annullato le fonti del gioco nerazzurro, ha sacrificato oltre misura le capacità di manovra del Brescia. Privi dello squalificato Di Biagio, gli ospiti hanno messo in campo una difesa a tre: Schopp a centrocampo, Dallamano e il vivace Mannini a sostegno di Caracciolo. Il Brescia, sicuramente di levatura superiore all’Atalanta, ha dato quindi l’impressione di avere i mezzi per tentare di vincere la partita. Ma ha osato assai poco e, solo nel finale, al 45’ del secondo tempo (quando Sculli era subentrato a Mannini) ha sprecato la sua unica nitida palla gol consentendo a Taibi di meritarsi gli applausi per un’uscita disperata ma vincente su Caracciolo pescato da un cross proprio di Sculli nel suo unico affondo. C’é anche da dire, però, che al 17’ della ripresa Rosetti non ha ritenuto di fischiare quello che è proprio parso un fallo da rigore di Pià su Caracciolo. Il derby, a tratti soporifero, comunque non ha mantenuto sul campo le sue promesse. A tenere alta la tensione ci hanno invece pensato purtroppo le due tifoserie, che hanno dato vita ad alcuni tafferugli intorno allo stadio prima e dopo la partita.

(14/11/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA