Lega: probabile riconferma di Galliani Ruggeri insiste: «Vada via»

Ci ha provato e, quasi certamente, a meno di un imprevedibile colpo di scena, ha perso la partita. Diego Della Valle, uomo nuovo di questo calcio, voleva cambiare le regole, mettere i programmi prima dei nomi e a questi vincolare l’opera del nuovo presidente della Lega. Già martedì sera, al Gallia, il patron della Fiorentina, ha capito che non è aria di rivoluzioni. Infatti ha voltato le spalle e se n’è andato quando 14 presidenti di serie B non hanno seguito gli altrettanti rappresentanti di squadre di serie A nella richiesta di rinviare le elezioni.

Ieri la conferma è arrivata dalle parole di Enrico Preziosi, vicepresidente per la serie B, che ha precisato che le società della serie cadetta hanno «ufficializzato l’intenzione di chiedere all’assemblea di lunedì di spostare di 15 giorni e non oltre le elezioni per dare la possibilità ad altri di stilare un programma» di presentare eventuali altri candidati alternativi a Galliani e, soprattutto «per non spaccare la Lega». Queste le richieste della B al futuro presidente: mutualità, vendita collettiva dei diritti tv; riduzione delle aliquote contributive e fiscali, rapporti col settore arbitrale, nuovi giochi a pronostico, credito sportivo, neo ed extracomunitari, nuova struttura della Lega.

Ancge Ivan Ruggeri, presidente dell’Atalanta, dice la sua sulla vicenda. «Galliani? Se sarà rieletto - dice il patron nerazzurro - lo accetterò perché espresso da una maggioranza, ma a me continua a non andare bene. Se se ne va è meglio per lui e per il calcio. Io voglio programmi, e se lui ne presentasse di seri potrei anche sostenerlo turandomi il naso. Ma qui si discute di nomi e non di programmi, per cui non avrà il mio voto. Serve aria nuova: quando Galliani parla non si sa mai se parla da presidente del Milan o da presidente della Lega. Tutto questo genera polemiche che fanno male al calcio. Per questo dico che se se ne va è anche meglio per lui». E pensare che Galliani ha passato interi mesi a smentire una sua ricandidatura. «Lo so bene - dice Ruggeri - e credo proprio che l’idea di restare alla Lega gliel’abbia consigliata o imposta qualcuno. Ripeto: vorrei un programma, ma temo che arriveranno le solite promesse volanti, mai mantenute. Lo voteranno, significa che ce lo meritiamo».

(14/10/2004)

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