La polemica estiva Doni-Conte
Ecco tutte le scintille tra i due

Antonio Conte e Cristiano Doni si ritroveranno sabato a Siena. L'ex allenatore nerazzurro come mister del club toscano e il fantasista ancora come giocatore atalantino, anche se probabilmente Cristiano si siederà in panchina. I due probabilmente non si sono mai amati, ma la polemica è esplosa dopo la conclusione del campionato, quando la retrocessione dell'Atalanta sembrava già essere stata assorbita. In settimana la polemica non si è rinfocolata, vedremo se sabato ci saranno straschichi, anche se in casa atalantina la parola d'ordine è: dimenticare, è acqua passata.

Ecco i capitoli precedenti. Dopo l'intervista rilasciata a L'Eco di Bergamo da Cristiano Doni e pubblicata mercoledì 23 giugno, intervista in cui il giocatore atalantino aveva criticato duramente Conte («Conte era così categorico che, nel giro di pochissimo tempo, ha perso credibilità agli occhi di tutti. La rottura c'è stata nell'intervallo a Livorno, quando mi ha attaccato violentemente, si è comportato in modo incredibile»), l'ex allenatore nerazzurro aveva replicato in modo altrettanto pesante sul sito www.atalantanewes.com.

Ecco in sintesi le dichiarazioni di Conte: «Ora sono stufo di fare il signore. L'Atalanta si è salvata? A me sembra che sia retrocessa. Io ho fatto 13 punti in 13 partite, un ruolino di marcia senza infamia e senza lode. E in più, quando me ne sono andato, ho rinunciato a 600 mila euro d'ingaggio».

«Doni ha detto che io l'ho aggredito a Livorno? Doni è grande e grosso. Aggressione verbale? Sono cose di spogliatoio. Doni doveva pensare a fare di più il calciatore. Il problema è che qualcuno si sente Dio in terra, si crede intoccabile».

«E comunque, volete sapere una cosa? Doni sapeva della vendita della società già due mesi prima dalla fine del campionato. Lui era già in contatto con il suo amico Percassi che gli aveva promesso due anni di contratto. Io sono un signore, ma se si esagera allora rispondo per le rime».

La controreplica di Doni era stata veemente. Dopo aver letto su internet la replica di Conte all'intervista apparsa su L'Eco di Bergamo, il fantasista nerazzurro aveva voluto puntualizzare il suo pensiero. E le sue parole erano state molto dure e perentorie, autentiche bordate all'ex allenatore atalantino, come si può ascoltare nell'audio allegato.

Ecco la sintesi della controreplica del giocatore: «Mi spiace che Conte se la sia presa in questo modo. Io ho solo commentato una sua dichiarazione in cui diceva che qualcosa a Livorno si era rotto per sottolineare che non c'era stata nessuna congiura contro di lui e che io non mi sono mai sognato di fare l'allenatore o il direttore sportivo. Avessi fatto l'allenatore, avrei fatto sicuramente meglio di lui... Le sue affermazioni mi fanno ridere. Io mi sono assunto le mie responsabilità, non mi piace che qualcuno altro scarichi le sue colpe. Con questa intervista Conte ha dimostrato di essere una persona falsa e presuntuosa. Io sapevo di Percassi due mesi fa? Proprio no, avrò visto in vita mia Percassi due o tre volte».

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