F1: titolo mondiale a Vettel
Alonso solo 7° ad Abu Dhabi

Vettel ha vinto il Gp di Abu Dhabi e anche il suo primo titolo di campione del mondo di Formula 1. Sul podio, alle sue spalle, le due McLaren di Hamilton e Button. Grande gioia per la Red Bull, già campione costruttori, e immensa delusione per la Ferrari.

Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio di Abu Dhabi e anche il suo primo titolo di campione del mondo di Formula 1. Sul podio, alle sue spalle, le due McLaren di Lewis Hamilton e Jenson Button. Grande gioia per la Red Bull, già campione costruttori, e immensa delusione per la Ferrari.

A Fernando Alonso non è stato sufficiente il settimo posto per conservare la testa della classifica. Davanti a lui la Mercedes di Nico Rosberg e le due Renault di Robert Kubica e Vitaly Petrov. Ottavo Mark Webber con l'altra Red Bull, decimo Felipe Massa. Vettel ha concluso il Mondiale con 256 punti, secondo Alonso a quota 252, terzo Webber a 242 e quarto Hamilton a 240.

Alonso è stata vittima di una prova deludente aggravata da errori nella strategia, lo spagnolo ha cambiato subito le gomme per marcare da vicino Webber, il suo rivale sulla carta più temibile, ma è rientrato dietro la Renault di Petrov e lì è sempre rimasto, mentre Vettel non ha avuto problemi nel comandare la corsa.

Il ferrarista, passato quest'anno al team di Maranello con il chiaro obiettivo di vincere il Mondiale, era arrivato al decisivo Grand Prix mediorientale con 8 punti di margine sull'australiano Webber e 15 su Vettel e doveva gestire la corsa, invece stavolta è stata la Ferrari a commettere gravi errori dai box, al contrario della Red Bull.

«Così sono le gare e lo sport in generale, facciamo di tutto per fare bene e vincere, alcune volte ci riesce altre volte no. Speriamo di fare bene l'anno prossimo ma i complimenti vanno a chi ha vinto». Così Alonso, visibilmente deluso, ha commentato il Gp: «Il pit-stop? Webber andava forte - spiega Alonso -. Felipe si è fermato per stare davanti, ma quando copri una posizione restano scoperte altre. Non c'è stato più nulla da fare con una Renault e una Mercedes davanti, a quel punto la gara era finita».

«Sono senza parole, non saprei cosa dire in un momento come questo. È stata una stagione dura per me e per tutti, soprattutto dal punto di vista fisico e mentale. Abbiamo sempre creduto nel team e nella macchina, oggi è un giorno speciale». Così Vettel ha commentato il suo successo ad Abu Dhabi che ha regalato al tedesco il titolo di campione del mondo.

Vettel è nato il 3 luglio 1987 ad Happenheim in Germania, è considerato da molti come l'erede di Michael Schumacher, iniziando con i kart, per poi passare alla Formula BMW dove è stato «rookie of the year» nel 2003 e ha vinto il titolo l'anno successivo, prima di passare alla F3 europea che l'ha visto ancora premiato come miglior «rookie» e in lotta per il titolo 2006.

Pilota del venerdì della Bmw Sauber nel 2006 a partire da Istanbul dove si impose all'attenzione risultando il più veloce. Nel 2007 ha debuttato nel Gp Usa al posto dell'infortunato Kubica alla guida della Bmw Sauber finendo ottavo e conquistando un punto.

Dal Gp d'Ungheria è stato chiamato dal suo sponsor personale, la Red Bull, a sostituire lo statunitense Scott Speed. Nel 2007 la grande svolta con la splendida vittoria di Monza dove il «ragazzino» era scattato dalla pole position con la Toro Rosso, mostrando grandi doti di maestria sull'asfalto bagnato, diventando il più giovane vincitore di un Gran Premio con i suoi 21 anni. Per lui 62 corse con dieci vittorie e quindici pole position.

LA CORSA
La partenza di Alonso non è positiva. Lo spagnolo al semaforo verde si fa bruciare da Button e alla prima curva è quarto davanti a Webber, ma la gara si ferma subito per un incidente che mette fine alla stagione di Michael Schumacher: la Mercedes del tedesco finisce prima in testacoda e poi viene travolta dalla Force India di Vitantonio Liuzzi.

I due piloti escono illesi dall'impatto. Il Gran Premio, naturalmente, riserva spettacolo soltanto nella girandola delle soste ai box. Webber si ferma per primo e la Ferrari, preoccupata soltanto dall'australiano, fallisce nel tentativo di utilizzare Massa come tappo: il brasiliano viene richiamato repentinamente nella pit lane, ma i calcoli di Maranello sono sbagliati e il 14° giro inizia con Webber davanti al ferrarista.

Va meglio due giri dopo, quando Alonso esce dalla sua sosta precedendo Webber di un paio di secondi. Nel 24° giro il pilota spagnolo incappa in un brutto errore andando lungo in frenata nel tentativo di restare incollato agli scarichi della Renault del russo Vitali Petrov: Webber, attardato, non ne approfitta e resta dietro al pilota di Oviedo.

Alonso non riesce tuttavia a risalire posizioni, il gap da Vettel si fa incolmabile e i sogni di gloria del ferrarista svaniscono di fatto a una quindicina di giri dalla bandiera a scacchi. Il due volte iridato di Oviedo rincorre inutilmente il quarto posto e alla fine conclude settimo.

Ordine d'arrivo
1. Sebastian VETTEL (Ger/Red Bull) 305,361 km in 1h39:36.837 (media: 183,927 km/h)
2. Lewis Hamilton (Gbr/McLaren-Mercedes) a 10.162
3. Jenson Button (Gbr/McLaren-Mercedes) a 11.047
4. Nico Rosberg (Ger/Mercedes) a 30.747
5. Robert Kubica (Pol/Renault) a 39.026
6. Vitaly Petrov (Rus/Renault) a 43.520
7. Fernando Alonso (Spa/Ferrari) a 43.797
8. Mark Webber (Aus/Red Bull) a 44.243
9. Jaime Alguersuari (Spa/Toro Rosso) a 50.201
10. Felipe Massa (Bra/Ferrari) a 50.868

Classifica finale piloti
1. Sebastian VETTEL (Ger) 256 punti
2. Fernando Alonso (Spa) 252
3. Mark Webber (Aus) 242
4. Lewis Hamilton (Gbr) 240
5. Jenson Button (Gbr) 214
6. Felipe Massa (Bra) 144
7. Nico Rosberg (Ger) 142
8. Robert Kubica (Pol) 136
9. Michael Schumacher (Ger) 72
10. Rubens Barrichello (Bra) 47

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