Atalanta, brindiamo al blitz
e alle sostituzioni provvidenziali

Prima di addentrarci nel blitz di Cittadella, brindiamo al sorpasso nei confronti del decantato Siena e all'ulteriore avvicinamento alla capolista Novara. Non sono elementi da sottovalutare perché non solo abbiamo centrato la piazza d'onore, ma esistono concreti presupposti per volare ancora più in alto.

Guardiamo, ad esempio, il calendario. Alla ripresa del campionato, dopo le festività natalizie, nell'ultimo turno dell'andata i nerazzurri affronteranno in casa il non trascendentale Grosseto mentre il Novara, che ci precede di tre lunghezze, se la vedrà, in trasferta, con il Modena: lasciamo ipotizzare, con il bicchiere mezzo pieno alla portata di mano, ciò che potrebbe addirittura accadere.

Insomma, le tre vittorie in rapida successione (Portogruaro, Albinoleffe, Cittadella) ci hanno rilanciato non male e, perché no, nel momento di stagione migliore.

Passiamo alla sfida con l'undici dell'ex Claudio Foscarini. Si può anche storcere il naso sull'ennesima prestazione non esaltante della squadra ma come dar torto a Stefano Colantuono se ci ricorda di rimando le inopinabili cifre riassumibili, in estrema sintesi, nel secondo posto in graduatoria?

Alzi la mano chi preferirebbe il contrario, ovvero, giocate-champagne ma risultati modesti? Altra domanda: sarebbe, forse, il caso di esigere l'uno e l'altro? Noi ci accontentiamo di quello che la squadra ha sin qui offerto, numeri, naturalmente, compresi.

Il film della gara giocata in Veneto ci ricorda le tante improponibili sfide, a Bergamo, tra l'operaia di sempre Atalanta e i nobili di Milan, Juve e Inter. Immancabile impegno agonistico dei nerazzurri quasi mai, però, premiato ma castigato dai gol, siglati alla lunga dai campioni militanti nei club blasonati.

In altre parole l'Atalanta, come a Portogruaro e a Cittadella ha evidenziato l'indiscussa qualità del suo organico. Un bel voto, questa volta, lo merita il tecnico di Anzio per come ha motivato i giocatori e le provvidenziali sostituzioni, specie quella di Bonaventura con un evanescente Pettinari dopo una decina di minuti dal rientro degli spogliatoi.

Sulle individualità, due nomi su tutti: il citato ed estroso Bonaventura e non soltanto per la sua preziosa rete e il roccioso e indomabile difensore Capelli.

Arturo Zambaldo

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