Pareggio sicuramente positivo
Sabato c'è da battere il Varese

Etichettiamo, senza ombra di dubbio, positivo il primo turno del girone di ritorno in chiave atalantina. Anche se non si è espugnato Vicenza il punto conseguito ci consente di mantenere la vetta sia pure in compagnia di Novara e Siena.

Etichettiamo, senza ombra di dubbio, positivo il primo turno del girone di ritorno in chiave atalantina. Anche se non si è espugnato Vicenza il punto conseguito ci consente di mantenere la vetta sia pure in compagnia di Novara e Siena.

Inoltre non lamentiamoci nemmeno per la prestazione del collettivo anche se la miglior Atalanta si è espressa unicamente al rientro dall'intervallo. Bisogna accontentarsi del pareggio per tre motivi ipotizzabili, del resto, già in tema di presentazione della partita: il discreto valore di un'avversaria tra l'altro annunciata in condizione di forma ottimale; le insidie della trasferta; la legge dei grandi numeri (dopo il poker di vittorie di fila lo spauracchio di un risultato diverso è sempre in agguato).

Certo, resta il rammarico di aver cancellato il prezioso vantaggio (con la rete-prodezza di bomber Tiribocchi) nel giro di un minuto quando era trascorsa più di metà ripresa. Ma ritenendo, tutto sommato, equa la parità finale non c'è proprio da dolersene oltre misura.

Sotto l'aspetto dei singoli, due i giocatori sotto immediato esame: Marilungo e Ferreira Pinto. L'ex sampdoriano, concedendogli la valida attenuante di essere arrivato a Zingonia a metà settimana, si è mosso in alcune circostanze in maniera efficace; confortante in egual misura la prova del brasiliano al suo esordio, sin dal pronti via, nel campionato in corso.

Adesso urge preparare al meglio la prossima sfida considerato che il calendario spedirà a Bergamo, sabato 22 gennaio, il Varese, sorpresa della cadetteria dopo il Novara (entrambe neopromosse). I numeri del team allenato da Sannino son lì da vedere: limitiamoci ad evidenziare il quarto posto in graduatoria, dietro al citato terzetto di testa, e il 3-0 appena rifilato all'ambizioso Torino.

Imponendogli una battuta a vuoto allo stadio «Azzurri d'Italia» equivarrebbe distanziarlo di ben otto lunghezze. Vi sembra poco?

Arturo Zambaldo

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