Dakar: Sala da manager
guida Coma alla vittoria

Dopo 9.618 km si è conclusa la Dakar 2011. Una gara sfortunata per i colori italiani, con l'Aprilia che ha perso il terzo posto nell'ultima tappa e le due PanDakar fuori gioco, ma con due piacevoli eccezioni bergamasche: Giovanni Sala e il trio Bellina-Perico-Minelli.

Dopo 9.618 km si è conclusa la Dakar 2011. Una gara sfortunata per i colori italiani, con l'Aprilia che ha perso il terzo posto nell'ultima tappa e le due PanDakar fuori gioco nella prima settimana, ma con due piacevoli eccezioni bergamasche: Giovanni Sala e il trio Bellina-Perico-Minelli.

Ingaggiato solo a fine novembre come team manager di Marc Coma, il 47enne di Olera, frazione di Alzano Lombardo, ha guidato lo spagnolo al successo nelle moto. Con i preziosi consigli del bergamasco, vincitore in carriera di 9 tappe della Dakar, Coma ha attaccato quando doveva e si è difeso nelle fasi più difficili: all'arrivo, a Buenos Aires, ha preceduto il campione uscente Cyril Despres di 15 minuti e 15 secondi.

Al momento dell'incoronazione Coma ha riservato «Un grazie grande a Giovanni: se non ci fosse stato lui non saremmo qui a festeggiare». Immensa la soddisfazione di Sala che, oltre ad esordire nel ruolo di manager, affrontava anche per la prima volta una Dakar in Sud America.

A fermare la PanDakar del telgatese Giulio Verzeletti non è stata una rottura quanto un eccesso di ritardi che hanno portato la vettura preparata dall'Orobic Raid all'esclusione automatica dalla classifica. Un peccato considerando le 5 tappe concluse senza troppi problemi, cioè più di quante ne fecero le due auto nel 2007, quando era gestite direttamente dalla Fiat.

Insomma, le PanDakar sembrano resistenti ma pagano nei valori di potenza, soli 100 Cv, e in misura minore, dalla coppia, 225 Nm: se in futuro potessero disporre di un motore più performante, il traguardo sarebbe alla loro portata.

Chiudiamo con il Ginaf marchiato Italtrans che ha terminato la gara in 15ª posizione. Claudio Bellina ha guidato dall'inizio alla fine, mostrando notevole buon cuore nel fermarsi i concorrenti fermi sul percorso: togliendo dal tempo finale le ore «perse» per il fair play, avrebbe agevolmente concluso nei primi 10.

Il rallista Alessandro Perico, all'esordio alla Dakar, si è limitato ad aiutare Bellina nei tratti veloci e a guidare nei trasferimenti: l'esperienza accumulata gli servirà in futuro quando dovrebbe cimentarsi al volante. Impeccabile come al solito nel ruolo di navigatore e tuttofare, Giulio Minelli, già vincitore nel 1986 con Giacomo Vismara. Che, ingaggiato con il suo Unimog 4x4 come assistenza veloce delle PanDakar, si è ritirato dopo l'addio della seconda utilitaria Fiat.

Giovanni Cortinovis

© RIPRODUZIONE RISERVATA