Doni: «È colpa mia il gol fallito
Il futuro? Presto per decidere»

Silenzio, parla Doni. Il miglior realizzatore della storia atalantina appare ancora indeciso e alquanto combattuto circa il suo futuro. I tifosi atalantini però possono tirare per ora un sospiro di sollievo: Cristiano Doni non ha ancora deciso di appendere le scarpette al chiodo.

Silenzio, parla Doni. Il miglior realizzatore della storia atalantina appare ancora indeciso e alquanto combattuto circa il suo futuro. I tifosi atalantini però possono tirare momentaneamente un sospiro di sollievo: Cristiano Doni non ha ancora deciso di appendere le scarpette al chiodo e solo dopo la fine del campionato ne potranno sapere di più.

«Sto parlando pochissimo - ha affermato Doni -. Non ho voglia di esprimermi sul mio futuro, per il semplice fatto che non so ancora cosa farò e non mi va di mentire ai tifosi. Vivo solo per il campo e per poter dare ancora qualcosa: se riesco a farlo sono il più contento. Faremo i conti alla fine, non lo so, e quindi aspettiamo».

«Speriamo che vada tutto bene e alla fine tireremo le somme. A prescindere dall'età, qui tutti lavorano per giocare. Dopo l'infortunio sto cercando la forma migliore. Mi sento bene, ed è ovvio che mi piacerebbe giocare di più. Devo farmi trovare pronto e lo sto facendo, anche se non è facile entrare a freddo nel finale ed essere determinante».

Tornando al Varese, quell'occasione sprecata incredibilmente a meno di dieci minuti dalla fine ha trasformato il pomeriggio del più amato dai tifosi atalantini da favola a tragedia, dal possibile gol decisivo sotto la curva Pisani a un sabato sera concluso ripensando ancora al match ball mancato.

«Ho colpito male la palla, anche se un leggero spostamento di traiettoria c'è stato. Non voglio cercare giustificazioni, è un'occasione che ho sbagliato io. Peccato, sarebbe stato troppo bello vincere a dieci minuti dalla fine e a livello personale avrei avuto bisogno di un gol dopo l'infortunio».

«Sono rimasto deluso, soprattutto perché non m'aspettavo di sbagliare. Ho rivisto l'azione una ventina di volte, anche prima d'addormentarmi. Indipendentemente dal mio errore il campo è disastrato, non è accettabile per una squadra che deve cercare di fare la partita per vincere: questo però non deve essere una scusante».

L'Atalanta è in salute e sta migliorando sotto il profilo mentale, ma nelle ultime partite sono stati raccolti solo due punti, che hanno comunque un valore importante per la classifica, visto che Siena e Novara non stanno per nulla accelerando, anzi.

«Sono state due partite diverse. A Vicenza non dovevamo farci rimontare, ed è stata una nostra mancanza. Contro il Varese il match poteva essere sbloccato solo da un episodio: tanta intensità, molto agonismo, forse troppo, però è stata una bella partita agonisticamente parlando, mentre spettacolarmente non si può dire questo».

«L'aspetto mentale e caratteriale c'è, ci siamo calati nel campionato: questo è l'aspetto positivo dell'Atalanta di adesso. Dovremo essere più cinici sotto porta e crescere sotto il punto di vista del gioco».

Contro il Varese Doni ha notato quella voglia di combattere fino alla fine, che è forse mancata in altre circostanze. Gli elogi del capitano atalantino vanno alla squadra di Sannino, devastante sotto il punto di vista fisico. «Se non avessimo avuto questo approccio avremmo perso».

«Abbiamo trovato un Varese che ci ha aggredito dal primo al novantesimo, con le buone e con le cattive. Noi abbiamo più qualità e avremmo dovuto sfruttarla: partire con questa mentalità contro la squadra che gioca con più intensità del campionato è positivo. Dobbiamo cercare di vincere e riequilibrare la situazione degli scontri diretti nel girone di ritorno».

L'ultima considerazione del capitano è per i nuovi acquisti e per il cammino che dovrà affrontare la formazione bergamasca nel prossimo decisivo mese e mezzo, quello degli scontri diretti, la maggior parte dei quali si giocheranno al Comunale. «Marilungo è stato un investimento importante della società, fatto a ragion veduta. Non lo conoscevo bene: alla qualità unisce una corsa continua, con la giusta cattiveria».

«Delvecchio ha potenza, fisicità, esperienza e calato nella mentalità giusta ci potrà dare una grossa mano: meglio averlo come compagno che come avversario. Stiamo bene e dobbiamo cercare di raccogliere più punti possibili, sfruttando questo momento positivo. Le partite difficili arrivano adesso: stiamo crescendo e recuperando gli infortunati, l'inerzia è dalla nostra parte».

Simone Masper

© RIPRODUZIONE RISERVATA