Marilungo a Bergamo Tv:
«La nostra forza è il gruppo»

Super gettonato dai telespettatori di «TuttoAtalanta», su Bergamo Tv, lunedì sera Guido Marilungo, l'ultimo regalo del presidente Antonio Percassi alla tifoseria, autore del gol-vittoria dei nerazzurri contro il Pescara. Il giovane attaccante, già entrato nelle simpatie dei nuovi supporter, durante la trasmissione, non si è affatto sottratto alle numerose domande degli ospiti in studio.

Rotto il ghiaccio, Marilungo si è detto fiducioso di dar seguito alla rete siglata sabato il più presto possibile. E se realizzasse il suo secondo gol, magari ancora decisivo, proprio nell'anticipo di venerdì prossimo, a Bergamo, nel big match con il Siena dell'ex Antonio Conte?

DA SFRUTTARE LE OCCASIONI DA GOL
«Davanti noi attaccanti dobbiamo sfruttare il maggior numero di occasioni costruite: se non ci riusciamo c'è la difesa a darci una mano. Bisogna, comunque, continuare così: prima o poi il pallone entra nella porta avversaria»

AUTOCRITICA SUL PRIMO TEMPO
«Ala fine del primo tempo mi sono fatto un'autocritica visto che mi ero reso conto di non giocare bene. Meglio nella ripresa, perché poi c'è stato il gol sotto certi aspetti liberatorio. Ma al di là della mia rete, l'importante è che si sia vinta una sfida importante».

CON CASSANO HO GIOCATO POCO
«Magari giocare sempre con Cassano anche se con lui alla Sampdoria, in prima squadra, sono stato utilizzato poco. A Genova più che da punta vera e propria mi posizionavo più indietro. Adesso a Bergamo penso di avere compiti offensivi. In ogni caso sono a completa disposizione dell'allenatore».

MI DIVERTE SALTARE L'AVVERSARIO
«Non ho rigorosamente la fissa del gol. A me diverte un mondo, ad esempio, saltare l'avversario e fornire l'assist al compagno. Ricordo, però, che in serie B, con la maglia del Lecce realizzai ben tredici gol».

OTTIMO IL RAPPORTO CON I TIFOSI
«Il rapporto con i nuovi tifosi è ottimo. Spesso incontrandoli casualmente in città mi intrattengo volentieri con loro. Ho già avuto modo di apprezzare l'attaccamento e la passione nei confronti della squadra. Anche a Genova avevo un buon feeling, non fosse altro perché il capoluogo ligure lo considero una seconda casa avendoci abitato dall'età di quattordici anni».

LA FORZA DELL'ATALANTA E' IL GRUPPO
«Qual è sia la "forza" di questa Atalanta? Di sicuro il gruppo. La società va elogiata in quanto ha confezionato una rosa non soltanto di valore qualitativo ma pure quantitativo. Diciamo che non c'è giocatore non all'altezza delle varie situazioni. Anche chi sta fuori per molto tempo a causa di un'infortunio o per altri motivi quando rientra sa rendere al meglio».

Arturo Zambaldo