Tiri liberi: Comark a un bivio
A Trento per il blitz-playoff

Non esistono, praticamente, per la Comark che due prospettive in netto contrasto tra loro. Se si vincerà sabato 9 aprile a Trento si spalancheranno le porte dei playoff-promozione; viceversa ci si ritroverà a disputare la lotteria degli spareggi per non retrocedere.

Non esistono, praticamente, per la Comark che due prospettive in netto contrasto tra loro. Se si vincerà sabato 9 aprile a Trento si spalancheranno le porte dei playoff-promozione; viceversa ci si ritroverà a disputare la lotteria degli spareggi per non retrocedere nella quarta divisione del basket nazionale.

Una specie di dentro o fuori in perfetta linea con gli alti e bassi che hanno caratterizzato il team trevigliese nella corrente regular season. Stando così le cose, l'auspicio è che nel prossimo decisivo confronto la Comark ricalchi il copione recitato nelle scene ad hoc. Se ciò accadrà diffcilmente l' avversaria di turno, pur avvalendosi del fattore campo sarà in grado di ridimensionare di colpo l'obiettivo-vittoria dei bergamaschi.

Sì, perché i trentini (collocati appena sotto la Comark in classifica), al di là di un organico più modesto, sono reduci da tre sconfitte consecutive, figlie di un non annunciato calo psico-fisico allarmante. Insomma, esistono i presupposti per un classico blitz sempre che, vale la pena ribadirlo, Reati e compagni si ricordino di possedere una rosa in grado di aspirare alla zona più nobile del girone.

Certo se, invece, si parte dal presupposto che la dirigenza in estate si sarebbe accontentata del settimo posto per evitare i rischi di uno scivolone nella categoria inferiore allora i discorsi sarebbero di ben altra natura. Essendo stati tra i pochi a sostenere da tempo le possibilità della nostra squadra di poter centrare un risultato finale di grande rilevanza non ci resta, a questo punto, che cementare l'intuizione.

Da non sottovalutare, inoltre, la presenza in panchina di Simone Lottici, il quale da «quarta scelta» (dopo i rifiuti di Saibene, Vanoncini e Salieri) e ha ribaltato, strada facendo, la sua posizione dimostrando di essere il tecnico giusto al posto giusto. Altro che mugugnare nei suoi confronti di fronte a certe battute a vuoto di una squadra che si è espressa a volte a corrente alternata. Avesse disposto il coach cremonese del classico pivottone o, aggiornandoci, di un centrale ad hoc allora sì che avremmo preteso una rigorosa continuità nel percorso.

Arturo Zambaldo

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