Giovedì 14 Aprile 2011
Capitan Bellini, lacrime di gioia:
l'emozione di tutta una stagione

Lui come un capitano che dopo aver attraversato la tempesta con la sua nave, si commuove quando vede le luci del porto di casa. Bellini - nella foto - al centro, abbracciato a Daniele Capelli e all'amico massaggiatore Marcello Ginami.
Non è un caso siano proprio loro tre, bergamasci cresciuti a pane e Atalanta. E non è un caso che il più commosso sia proprio Bellini, il capitano che nel corso della serata ha ereditato la fascia da Doni. Guardatelo: occhi rossi e lucidi, segnati da una stagione difficile, ancora più difficile per lui che sente questi colori addosso da quando era bambino.
Non ha trattenuto le lacrime. Ha pianto e molto, dicono. Se ne sono accorti in pochi. Chi era nei paraggi in campo, i compagni e i tifosi. Lui, schivo e riservato com'è, conoscendolo non avrebbe nemmeno voluto che queste immagini si vedessero, ma nella loro spontaneità e naturalezza sono belle.
Riavvicinano il calcio-business allo sport e ai valori umani che poi si ritrovano nella vita di ogni giorno. Bellini come Zanetti quando alza la Champions e scoppia a piangere. E dietro a quelle lacrime si possono leggere e immaginare tante cose.
La gioia, innanzitutto, per aver fatto il passo per tutti decisivo che riporta l'Atalanta in serie A: per lui questa sarà la quarta promozione in undici anni. La sofferenza per quella retrocessione che pesava come un macigno e magari anche per quel finale di partita giocato sul filo dello stiramento, ma portato a termine stringendo i denti.
La tensione per una stagione lunga, difficile e logorante. Probabilmente anche la rabbia per certe critiche o mugugni arrivati proprio dalla sua gente, la gente di Bergamo (per fortuna solo una minoranza), e che per questo fanno ancora più male e rumore, perché non tutti hanno compreso che se Bellini non ha sempre giocato «da Bellini» è anche perché un cambio di fascia dopo 20 anni espone a questi rischi.
Non c'era la pioggia a lavare e confondere quelle lacrime, ma forse è stato meglio così: sono loro, quelle lacrime, l'immagine più sincera della stagione.
r.clemente
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