Se l'Atalanta non perde più
Sonetti perde due record

Se l'Atalanta di Colantuono non perde più, porta via a Nedo Sonetti due record: quello dell'imbattibilità - lui 24 partite, quest'anno diventerebbero 25 - e quello dei campionati di B vinti a Bergamo: lui uno, Colantuono salirebbe a due.

Se l'Atalanta di Colantuono non perde più, porta via a Nedo Sonetti due record: quello dell'imbattibilità - lui 24 partite, quest'anno diventerebbero 25 - e quello dei campionati di B vinti a Bergamo: lui uno, Colantuono salirebbe a due.

E per Sonetti venerdì sarà anche un anno senza panchina. Un anno da disoccupato per forza (dopo l'anno sabbatico che s'era preso all'inizio degli Anni 90), per la prima volta da quando allena. Era l'estate 1974, sono 37 anni.

«Ma è da un anno - comincia Nedo Sonetti davanti ad analcolico e noccioline - che cerco di farmene una ragione. Passa il tempo, si può anche incontrare una situazione del genere».

E i suoi di anni sono settanta. Ha presente Ulivieri, Di Marzio, Galeone, Domenghini, Zoff...
«Eh, eh, penso ai sarcofagi».

Ma sono suoi coetanei!
«Che c'entra, io vivo di campo, di adrenalina. Io andrei in campo adesso, subito. E comunque io ci tengo ai miei record con l'Atalanta, lo scriva pure... Io non dirò mai che sono fatti per essere battuti, se Calzavara me li toglie mi da un gran fastidio...»

Calzavara? Colantuono, intende dire...
«Sì, Calzavara... È stato un mio terzino, ad Ascoli...»

Ma chi è 'sto Calzavara?
«Il mister... Colantuono... Lo chiamavo Calzavara, era il nome di un pugile di allora, un picchiatore. Picchiavano uguale...».

Tutta l'intervista è su L'Eco di Bergamo del 14 aprile

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