Atalanta, sabato stadio nerazzurro
Una festa sognando la serie A

Ci siamo: sabato potremo sognare tutti insieme il ritorno a casa. Il ritorno in serie A. Appena 11 mesi e 29 giorni dopo l'ultima retrocessione, l'Atalanta ospita il Portogruaro (alle 15 al Comunale) sapendo di essere a una vittoria dall'impresa.

Ci siamo: sabato potremo sognare tutti insieme il ritorno a casa. Il ritorno in serie A. Appena 11 mesi e 29 giorni dopo l'ultima retrocessione – 11 mesi dopo il passaggio di proprietà dalla famiglia Ruggeri al gruppo Percassi – l'Atalanta ospita il Portogruaro (alle 15 al Comunale) sapendo di essere a una vittoria dall'impresa: tornare in A alla quartultima di campionato.

Sarebbe la seconda volta in 104 anni di storia. La seconda volta in 11 promozioni dalla B. E per riuscirci sabato la squadra potrà contare su un aiuto speciale: ci saranno più di 20 mila cuori nerazzurri a spingerla in serie A. Sì, oltre 20 mila persone sugli spalti. E tutte colorate di nerazzurro. Perché noi coltiviamo sogni.

Noi vogliamo tornare a casa, in serie A, per poter sostituire il sogno cullato durante tutta questa stagione comunque favolosa - eravamo sull'orlo del baratro economico, abbiamo dominato il campionato di B - con un altro sogno ancora più grande. Ma prima bisogna tornarci, in A.

Sabato bisogna battere il Portogruaro con gli oltre 20 mila sugli spalti, prima che con i giocatori sul campo. Il tam tam nato quasi per caso due settimane fa è diventato un piacevole tormentone. Sabato tutti allo stadio colorati di nerazzurro: bandiere, bandierine, due aste, striscioni, sciarpe, magliette, total look. Facciamo del Comunale un'onda nerazzurra in marcia verso il ritorno a casa.

Trasformiamo un pomeriggio di possibile (probabile?) festa in una giornata memorabile, da cominciare allo stadio e da concludere poi in centro, per la prima, possibile festa promozione. Ormai il concetto è chiaro, e va di moda: se saremo tutti nerazzurri vincere sarà meno difficile. Se fossimo sempre tutti nerazzurri vincere sarebbe sempre meno difficile. E sarebbe peggio per gli altri.

Che si chiamino Portogruaro o Milan, la sostanza non cambia. Abituarsi a preferire i propri colori è una scelta che paga ovunque: pensate alla Roma quando gioca in casa. Tutti vanno allo stadio con qualcosa di giallorosso. Non potrebbero fare diversamente. E colorarsi di giallorosso è molto meno facile che preferire il nerazzurro: jeans e maglietta, il gioco è fatto.

E sabato nerazzurro sarà, per spingere questa squadra dove merita di stare. Per aiutarla a tornare a casa. Perché vincendo sabato l'Atalanta si guadagnerà il diritto di giocare il 51° campionato di serie A della sua storia. 51 su 80 dall'istituzione del girone unico. 47 su 66 nel dopoguerra, più 10 promozioni.

E da Sonetti - negli ultimi trent'anni - cinque promozione su sei al primo tentativo. Solo una volta si è rimasti due anni di fila in B. È proprio vero: siamo Bergamo, nel calcio siamo i primi dietro le grandi. La storia mette in fila 10 squadre metropolitane, l'Atalanta, poi il resto dell'Italia. Noi 50 campionati di A, il Genoa 44, l'Udinese 38, il Cagliari 32, il Palermo 24. Stabilite voi chi ha scritto la storia di questo sport.

p.s.: non abbiamo detto del nuovo sogno, che da sabato potrebbe diventare la nuova speranza di tutti. È il sogno che giovedì sera ha realizzato (ma in Italia è un rischio, lo dice la storia...) una società portoghese piccola come l'Atalanta e curiosamente sponsorizzata Axa, proprio come l'Atalanta. Si chiama Sporting Braga, ha battuto 1-0 il Benfica nella semifinale di ritorno dell'Europa League guadagnandosi la finalissima.

Lo stadio - uno stadio che dietro una porta ha degli alberi, non cemento - era completamente biancorosso. Sognavano anche loro. Ma noi possiamo sognare di più. Perché il nostro sogno è nerazzurro.

Pietro Serina

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