Colantuono esulta con la squadra
«E il presidente non diventerà matto»

Aveva detto:«Se non raggiungiamo la serie A divento matto», e matto non lo è diventato. Colantuono ricorda le parole di Percassi, felice che non si siano avverate. «A Bergamo la B è vista come una formalità», ma vincere è sempre difficile.

Aveva detto:«Se non raggiungiamo la serie A divento matto», e matto non lo è diventato. Stefano Colantuono ricorda le parole di Percassi, felice che non si siano avverate. «Una proprietà intelligente, a cui non mancano passione, mezzi, idee», dice Colantuono, che non manca di ricordare con commozione anche Ruggeri, il presidente che lo portò all'Atalanta.

«A Bergamo il Campionato di serie B è visto come una formalità», ma è sempre molto impegnativo. «Quando parti da favorito vincere è più difficile, è un discorso che si può fare anche per il Siena» afferma Colantuono, che dice di aver sempre contato sulla promozione alla massima serie, anche se negli ultimi tempi «non è stato facile mantenere la concentrazione».

L'allenatore ha cambiato modulo nel corso della partita, che definisce «difficile» perché il Portogruaro lottava per salvarsi. «La gestione del gruppo è stato il valore aggiunto dell'Atalanta» commenta l'allenatore, che si prende il merito di avere valorizzato Doni «da molti visto come un giocatore part-time» e il giovane Bonaventura «che può arrivare lontano».

«Sono molto felice per la gente», esulta l'allenatore. Molte le analogie con la promozione di cinque anni fa «Era una squadra forte quella del 2006, siamo una squadra forte adesso. Sono state due cavalcate trionfali».

Nessun commento sui suoi progetti per la prossima stagione: «Il mio futuro è già bello scritto, ho un contratto che parla chiaro», dichiara il mister alle telecamere, «I tifosi sanno cosa accadrà». «Non parlo del prossimo anno», dice Colantuono, che ora vuole soltanto staccare la spina, anche se non manca di ricordare che mancano ancora tre giornate alla fine del campionato.

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