Promozione meritata e agevole
Stagione super: applausi per tutti

Evviva, l'Atalanta è di nuovo in serie A dopo una sola stagione trascorsa nel purgatorio della cadetteria. A maggior ragione se l'auspicato o addirittura annunciato obiettivo è stato centrato con pieno merito. A nostra memoria (personalmente festeggiamo il ritorno nella massima categoria per l'ottava volta) questa risalita è da annoverare tra le più agevoli e spedite, se consideriamo il «cin cin» con tre giornate di anticipo.

È vero che la gestione Percassi aveva affidato, in estate, nelle mani di Stefano Colantuono un'autentica corazzata per qualità e quantità, ma si sa che nello sport matematica e razionalità non sempre vanno a braccetto. Considerazione o riflessione, quella esposta, per porgere all'allenatore di Anzio un'adeguata fetta di consensi non riconosciutagli, però, da una parte della tifoseria.

Non esiste, del resto, cifra che non esalti il percorso dei nerazzurri che hanno in pratica messo in cassaforte la promozione con la serie di 18 risultati utili consecutivi. In ogni caso, nell'ultima sfida con il Portogruaro nessuno degli oltre 20 mila supporter che hanno affollato il nostro stadio si è sottratto all'apoteosi, composta anche se dallo stupendo scenario folcloristico, non appena l'arbitro ha posto termine alla contesa.

Di ciò, giocatori e staff tecnico se ne sono subito accorti in maniera inequivocabile, compresi Antonio Percassi e i suoi familiari. Già, il presidente al quale vanno riconosciute principalmente due cose: gli investimenti per allestire un organico in grado di centrare la promozione e la singolare strategia messa in atto per riavvicinare alla squadra, reduce, non dimentichiamo, da una travagliata retrocessione, migliaia e migliaia di abbonati.

La competitività della rosa e l'appoggio dei supporter hanno fatto sì che si potesse centrare, al primo colpo, il prestigioso traguardo. Adesso i tifosi, nella loro natura spesso insaziabili, gradirebbero concludere il campionato in vetta alla classifica. E se scorriamo il calendario non sembrerebbe poi così tanto impossibile….

Arturo Zambaldo