Matteo Carrara racconta il Giro:
«A Rapallo? Probabile la volata»

Direttamente dal Giro d'Italia, ecco Matteo Carrara. Il ciclista bergamasco, in gruppo in questa edizione della corsa rosa con la maglia dell'olandese Vacansoleil, racconterà per il nostro sito web la corsa più sentita da tutti gli appassionati.

Direttamente dal Giro d'Italia, ecco Matteo Carrara. Il ciclista bergamasco, in gruppo in questa edizione della corsa rosa dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia con la maglia dell'olandese Vacansoleil, racconterà per il nostro sito web la corsa più sentita da tutti gli appassionati delle due ruote.

Lasciata alle spalle la splendida Torino, l'euforia degli Alpini e la maglia rosa indossata da Marco Pinotti nella cronosquadre d'apertura, i girini si sono diretti verso il traguardo di Parma, dove ha trionfato Alessandro Petacchi su Mark Cavendish, nuova maglia rosa e compagno di squadra dell'ex leader Pinotti.

«E' stata una giornata tutto sommato tranquilla - ha raccontato Carrara –. L'unica salitella inserita nel percorso ha però innervosito il gruppo. I migliori hanno cercato di stare davanti, pilotati dalle rispettive squadre. È normale che l'inizio di corsa sia così: le squadre non vogliono perdere terreno e cercano di difendere nel modo migliore il loro capitano. Anche nella terza tappa la situazione non cambierà».

Per il terzo arrivo parziale (Reggio Emilia - Rapallo) si dovrebbe ripresentare la stessa scena vista sul traguardo di Parma, con una volata di gruppo. «Dovremo stare attenti alla salita del Bocco - ha continuato il corridore originario di Fiobbio di Abino –. Più che la salita sarà pericolosa la discesa per gli stessi motivi detti prima. L'obiettivo sarà quello di stare davanti, perché è importante non perdere secondi preziosi prima che iniziano le salite».

La presentazione in marcia con gli Alpini del venerdì, la cronosquadre nella prima capitale d'Italia di sabato e la maglia rosa di Pinotti, che ha dato un tocco orobico alla due giorni sabauda: Matteo Carrara ha già iniziato a riempire la valigia dei ricordi di questa lunga avventura chiamata Giro e le prime due tappe rimarranno a lungo nell'immaginario del corridore.

«Unire il Giro con la festa delle penne nere è stata un'idea fantastica, che ha anche permesso al nostro sport di avere maggiore risalto. Noi italiani e soprattutto tutti i bergamaschi come me sanno cosa vuol dire essere Alpino. Tutti quelli che vengono dall'estero hanno potuto osservare da vicino questa novità e ne sono rimasti meravigliati. Sono contento per la prestazione di Pinotti: già al Giro di Romandia l'ho visto bene. Due bergamaschi nei primi dieci a fine Giro? Sarebbe una cosa fantastica».

Simone Masper

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