Tragedia al Giro d'Italia
Muore il belga Weylandt

Tragedia al Giro d'Italia. Il corridore belga Wouter Weylandt, della Leopard-Trek, è morto a seguito delle ferite riportate dopo una bruttissima caduta durante la terza tappa della corsa, da Reggio Emilia a Rapallo. La morte è stata annunciata in diretta sulla Rai.

Tragedia al Giro d'Italia. Il corridore belga Wouter Weylandt, della Leopard-Trek, è morto a seguito delle ferite riportate dopo una bruttissima caduta durante la terza tappa della corsa, da Reggio Emilia a Rapallo. La morte è stata annunciata in diretta sulla Rai.

In base alle prime ricostruzioni dell'incidente, sembra che Weylandt abbia perso il controllo della bici durante un tratto in discesa che stava percorrendo a velocità sostenuta e abbia battuto violentemente il volto probabilmente contro l'asfalto. Il belga è rimasto immobile a terra e per una ventina di minuti gli è stato praticato un massaggio cardiaco dallo staff medico del Giro.

Sul posto è giunta un'autoambulanza, ma le condizioni di Weylandt sono apparse subito disperate, al punto che si è reso necessario l'intervento dell'elicottero del 118 per trasportare il ciclista in ospedale. Ogni tentativo di rianimare il corridore è stato però vano.

Il 25enne corridore belga della Leopard Woute è caduto durante la discesa del Passo del Bacco, a 20 km dalla conclusione della 3ª tappa da Reggio Emilia a Rapallo di 173 km. La morte è stata confermato in diretta del responsabile medico del Giro Giovanni Tredici.

Weylandt era nato 25 anni fa a Gand ed era professionista dal 2005. Nel suo palmares anche una tappa dell'edizione 2010 del Giro d'Italia (la seconda tappa, il 10 maggio) e una tappa della Vuelta nel 2008.

Weylandt è il quarto corridore a morire sulle strade del Giro d'Italia. Orfeo Ponsin morì nel 1952, cadendo lungo la discesa della Merluzza durante la quarta frazione, la Siena-Roma. Nel 1976 una caduta nel corso della prima tappa, ad Acireale, in Sicilia, costò la vita allo spagnolo Juan Manuel Santisteban, che andò a sbattere la testa contro un guardrail.

L'ultima vittima prima di Weylandt fu Emilio Ravasio: al Giro del 1986 restò coinvolto in una caduta di gruppo nella prima tappa in Sicilia, si rialzò e arrivò al traguardo. In albergo, però, finì in coma e dopo due settimane morì.

Nel giorno della tragica morte di Weylandt, lo spagnolo Angel Arcos Vicioso della Androni-Giocattoli ha vinto la terza tappa. Annullati i festeggiamenti della vittoria per la drammatica notizia del lutto del corridore belga. Ora, dopo tre tappe, la nuova maglia rosa è lo scozzese David Millar della Garmin-Cervelo.

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