Weylandt, Carrara: morte assurda
Eravamo amici, la moglie è incinta

Il Giro piange Wouter Weylandt, corridore della Leopard-Trek, e lo fa anche Matteo Carrara, ex compagno di squadra: «Abbiamo corso insieme nella Quick Step. Eravamo molto amici, non si può morire così. Un dolore immenso, la moglie è incinta».

Il Giro piange Wouter Weylandt, corridore della Leopard-Trek, e lo fa anche Matteo Carrara, ciclista orobico in gara con la maglia dell'olandese Vacansoleil, ex compagno di squadra dello sfortunato atleta scomparso. «Abbiamo corso insieme nella Quick Step - ha affermato l'atleta di Fiobbio -. Eravamo molto amici, era un tipo semplice. Gli piaceva rischiare, dato che era un velocista. Ma, conoscendolo, non avrebbe preso rischi assurdi così lontano dal traguardo. Sono molto dispiaciuto. È una cosa assurda, non si può morire così, soprattutto pensando a sua moglie che è in dolce attesa».

La discesa era pericolosissima - ha continuato Carrara - , tecnica, con curve improvvise: bisognava andare forte per rimanere davanti e gli ultimi chilometri della salita precedente erano stati una lunga volata per guadagnare posizioni. Di quel momento ho solo una serie di flash nella mente, ma non ho visto nulla. Ho sentito dire di tutto».

Carrara lo aveva già annunciato dopo la seconda tappa che la discesa del Bocco avrebbe creato problemi. «In questo caso l'organizzazione ha privilegiato lo spettacolo e l'audience a scapito della sicurezza e ci saranno anche altri arrivi difficili. L'arrivo è stato messo dopo una semicurva, se avesse piovuto, che cosa sarebbe potuto succedere?».

Simone Masper

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