Merelli e Zaffa verso la cima del Dhaula
«Brava Atalanta, ora tifate per noi»

«Complimenti Atalanta! Ora fate il tifo per Merel e Zaffa in cima al Dhaula!». Parole di Mario Merelli che a migliaia di chilometri di distanza commenta la promozione in A. Nella giornata di giovedì 12 maggio partirà insieme a Marco Zaffaroni per la vetta del Dhaulagiri.

«Complimenti Atalanta! Ora fate il tifo per Merel e Zaffa in cima al Dhaula!». Parole di Mario Merelli che da bravo tifoso e begramasco non può non commentare anche a migliaia di chilometri di disatanza della promozione in A dell'Atalanta. Nella giornata di giovedì 12 maggio partirà insieme all'amico e compagno Marco Zaffaroni per raggiungere la vetta del Dhaulagiri. «Oggi il tempo è veramente bello - scrive Mario -. Caldo, sole, niente vento. Preparati gli zaini, siamo pronti!” racconta al Cai di Bergamo.

Questa vetta fu raggiunta per la prima volta il 13 maggio 1960 da una spedizione svizzero/austriaca guidata da Max Eiselin, insieme a Kurt Diemberger. Il gruppo norvegese che sta svolgendo la stessa impresa ha in programma quattro campi prima della meta, mentre la coppia Merelli-Zaffa ne farà tre. Le previsioni sono belle per la giornata del 14, sabato, quindi è il momento giusto per tentare, anche perché Mario conferma che ora le condizioni della montagna sono buone: «I pendii hanno scaricato la neve in eccesso, e il tratto ripido sopra campo 2 è in buono stato» continua lo scalatore bergamasco.

Non è stata però una partenza facile quella di Mario Merelli in Nepal. Arrivati a fine aprile al campo italiano che si trova sotto la gigantesca parete ovest del Dhaulagiri a quota 3.700 e che deve il suo nome alla spedizione tricolore del 1976, si sono ritrovati con la metà degli sherpa: «I più giovani ? si legge nel sito di Mario (www.mariomerelli.com) ? non hanno voluto proseguire e sono tornati a casa». La ragione? «Il percorso dal campo italiano al base non è affatto semplice, in pratica un trekking di alta quota con l'attraversamento di zone franose, di un tratto di ghiacciaio e con passaggi alpinistici che talvolta necessitano soprattutto per chi porta i carichi, la posa di corde fisse. Tutto fuorché una passeggiata considerato anche le precipitazioni che hanno peggiorato ulteriormente le condizioni del tracciato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA