Atalanta, Colantuono verso l'addio
4 alternative, Delneri in «pole»

di Pietrio Serina
Stefano Colantuono è a un passo dal lasciare l'Atalanta. Al suo posto dovrebbe arrivare uno tra Gigi Del Neri (che ha lasciato la Juventus), Gian Piero Gasperini (quest'anno esonerato dal Genoa), l'ex Delio Rossi (ora al Palermo) e Stefano Pioli (sta per lasciare il Chievo).

di Pietrio Serina

Stefano Colantuono è a un passo dal lasciare l'Atalanta. Al suo posto dovrebbe arrivare uno tra Gigi Del Neri (che ha lasciato la Juventus), Gian Piero Gasperini (quest'anno esonerato dal Genoa), l'ex Delio Rossi (ora al Palermo) e Stefano Pioli (sta per lasciare il Chievo).

A meno di clamorose sorprese, dunque, il rapporto tra il tecnico romano e Bergamo sembra destinato a interrompersi. L'incontro decisivo tra Percassi e Colantuono è previsto per fine settimana. Può darsi avvenga addirittura sabato sera a Grosseto, lontano da occhi indiscreti. L'addio - che è sempre più nei fatti - sarà civile, e concordato. Società e allenatore hanno idee diverse, ma si lasceranno con una stretta di mano. Ci sono idee diverse Le strade sono destinate a dividersi perché ci sono programmi diversi, idee diverse di calcio. Una squadra fisica, esperta e di contropiede per Colantuono.

Una stagione con i giovani in campo e un calcio giocato e organizzato per i Percassi. Ovvio che le parti fatichino a intendersi. Inoltre il tecnico sopporta sempre meno l'ostilità di Bergamo, dove a parte il tributo della curva nessuno sabato allo stadio lo ha celebrato. E questo pesa nelle sue scelte. Detto perché si è arrivati a questo scenario, spieghiamo come. Percepito che il rapporto si stava logorando nonostante le dichiarazioni dei Percassi («C'è un accordo, la serie A porta il rinnovo del contratto»), Colantuono dopo aver atteso vanamente dalla vittoria di Modena (l'11 aprile...) di poter fare dei programmi per il futuro, ha preso atto della nuova situazione. E, ovviamente, ha fatto i suoi passi. Come d'abitudine, per esempio, ha cercato l'allungamento del contratto. Fa sempre così, ed è legittimo che lo faccia: avevo due anni, ho vinto il campionato, in A con un anno solo sarei debole. Quindi allunghiamo di un altro anno.

L'incontro su questi temi c'è stato venerdì a Zingonia. Quando al mattino la società ha spostato alle 18,30 la conferenza stampa prepartita del mister inizialmente programmata per le 12,15, tutti hanno pensato a una concomitanza con il tanto atteso incontro con il presidente. Ma qui i conti non tornano, perché in realtà Percassi è arrivato a Zingonia solo in serata. E Colantuono da lì non s'è mai mosso. Altri due anni? No, uno solo Sta di fatto che le notizie sono trapelate in fretta: Colantuono avrebbe chiesto due anni di contratto e un adeguamento dello stipendio dei componenti lo staff, Percassi ha confermato di voler onorare l'accordo di un anno fa: un anno di contratto alle cifre già concordate per tutti.

Chiaro che questo per Colantuono è un segnale. Restare con un solo anno di contratto e con Foschi dirigente (che l'ha già ingaggiato ed esonerato due volte, a Palermo e a Torino) sarebbe un azzardo. Inoltre in B il tecnico di Anzio può ottenere contratti principeschi (e biennali...) con società forti. La Samp cerca garanzie. Il Torino se non salirà punterà deciso su di lui. E con l'Atalanta una soluzione (economica) conveniente per tutti la si può trovare. L'incontro di fine settimana, a meno di clamorose sorprese, porterà le parti in questa direzione. Il «furlàn» primo candidato Ora il futuro. Le ambizioni dei Percassi sono quelle di una crescita costante, ma graduale. Subito la salvezza in A, poi un consolidamento la cui durata dipenderà dai conti economici. Per questo bisognerà mettere in fretta i giovani in prima squadra. E la nuova proprietà punta anche a proporre una nuova filosofia: facciamo calcio, divertiamo la gente. Servono innovatori, per farlo.

Per questo - con la collaborazione di Spagnolo, Zamagna e Corti (oltre che di Rino Foschi) - ecco preparata la lista dei nomi, ambiziosi quanto i programmi societari: Del Neri, Gasperini e Delio Rossi. Ai quali si è poi aggiunto quello di Stefano Pioli. Non è detto che poi l'allenatore sia uno di questi quattro, ma questi adesso sono i candidati alla panchina nerazzurra. Del Neri è il primo obiettivo. Il «furlàn» è rimasto legato a Bergamo, ci torna spesso, si dice abbia già incontrato i Percassi. Ora che con la Juve ha risolto il contratto, può fare programmi. Entro una decina di gironi ci potrebbe essere un altro incontro, probabilmente decisivo. Del Neri a questo punto della sua carriera cerca programmi di medio-lungo periodo, il suo calcio esige stabilità altrimenti non è proponibile. E Percassi ambisce a programmi di medio-lungo periodo: è l'unico modo possibile per imporre la sua filosofia.

Lo stesso discorso si può fare con gli altri due big che piacciono all'Atalanta. Gasperini, pur con caratteristiche calcistiche diverse, ha la stessa filosofia. Ma sembra vicinissimo al Palermo. E Zamparini viaggia su cifre adesso improponibili per l'Atalanta. Rossi di certo lascerà Palermo, di certo non andrà in B e a sua volta esige un progetto di tre-quattro anni. Anche perché senza questo vincolo non tornerebbe a Bergamo: quando si ripresenterà, sarà per restarci a lungo. Ma è bloccato dalla finale di Coppa con l'Inter del 29 maggio. Prima di allora, nessun contatto. Ma le società adesso ha fretta di chiudere. Infine Pioli, l'outsider. Lascia il Chievo, ha in ballo la Roma. Ma prima bisogna chiudere con Colantuono.

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