La Schiavone stavolta s'arrende
Li Na regina al Roland Garros

Un'impresa riuscita a metà, o forse per trequarti. Francesca Schiavone si ferma a un passo dal bis al Roland Garros, stoppata in finale dall'emergente (nonostante i 28 anni) Na Li, capace di regalare alla Cina e all'oriente intero il primo hurrah in uno Slam.

Un'impresa riuscita a metà, o forse per trequarti. Francesca Schiavone si ferma a un passo dal bis al Roland Garros, stoppata in finale dall'emergente (nonostante i 28 anni) Na Li, capace di regalare alla Cina e all'oriente intero il primo hurrah in uno Slam.

La 30enne milanese, campionessa uscente, non entra quasi mai in partita, se non nel secondo set, quando riesce a brekkare (prima e unica volta) per il momentaneo 4-4. Per il resto la Li, che in questa stagione aveva giocato l'ultimo atto anche all'Australian Open, domina in lungo e in largo, sfoggia un gioco profondo ed un dritto scientifico e, in un'ora e 48 minuti, regola l'azzurra per 6-4 7-6(0) diventando l'atleta più famosa del suo Paese.
 
«Schiavo», che in classifica scenderà dal numero 5 al 7, ha fatto il possibile, tanto che, più che i suoi demeriti, vanno evidenziati i meriti della neo regina di Wuhan, che si scioglie solo nella cerimonia protocollare (ma non nel discorso, schematico come fosse scritto da un burocrate).

La Leonessa ha commesso troppi errori e non ha messo in mostra la sua solita aggressività, limitando anche le discese a rete: merito, appunto, della Li, che l'ha tenuta a bada con la profondità della sua palla e la difficoltà delle sue traiettorie. In fondo, alla cinese è bastato il minimo: un break nel primo set (all'ottavo gioco) e un tie-break nel secondo ai limiti della perfezione (vinto a zero). Nel mezzo, poco spettacolo e tanta sostanza dalla Li, che strada facendo si era meritato i favori dei pronostici.

È delusa, ma abbastanza serena, Francesca Schiavone, dopo aver perso il titolo di regina del Roland Garros: «Li ha giocato molto bene - ha ammesso la 30enne milanese -. Non riuscivo a spingerla avanti o lateralmente, era sempre attaccata alla riga di fondo. Ha meritato di vincere, anche se alla fine il match è stato equilibrato». L'azzurra sembra prenderla con filosofia: «Alla fine una deve vincere e l'altra deve perdere... Sono comunque felice di aver disputato ancora una finale».

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