Raduno: Bellini, Padoin e Peluso
«Siamo, ci sentiamo in serie A»

Primo giorno della nuova stagione per l'Atalanta che si è radunata giovedì 14 luglio a Zingonia per i primi test e i primi allenamenti in vista dell'abbraccio ai tifosi nerazzurri domenica allo stadio Comunale (ore 11) e della partenza per il ritiro di Bratto-Rovetta.

Primo giorno della nuova stagione per l'Atalanta che si è radunata giovedì 14 luglio a Zingonia per i primi test e i primi allenamenti in vista dell'abbraccio ai tifosi nerazzurri domenica allo stadio Comunale (ore 11) e della partenza per il ritiro di Bratto-Rovetta.

I giocatori atalantini che si sono presentati in sala stampa per parlare con i giornalisti sono stati Bellini, Padoin e Peluso. I tre si sono espressi praticamente in coro sulla storiaccia del calcioscommesse dicendosi tranquilli e sereni: «Siamo e ci sentiamo in serie A», il concetto di fondo.

Ecco in sintesi le loro dichiarazioni. Bellini: «Fino a prova contraria siamo in serie A e ci sentiamo in serie A. Ho parlato con Doni, l'ho sentito molto carico e soprattutto desideroso di sistemare la sua posizione. Il problema è che dobbiamo attendere ed è un po' un'attesa logorante, anche se io mi faccio scivolare tutto addosso e penso a concentrarmi sul campo. È quello che penso faremo tutti. Io sul piano personale mi rimetto in discussione dopo una stagione che per me è stata negativa».

Padoin: «Siamo tranquilli e sereni, pensiamo ad allenarci bene per una buona partenza in campionato. Il mio reparto? Penso che il centrocampo sia il reparto più completo della squadra. La mia posizione? Io mi sono sempre adattato, non c'è problema, ma se dovessi scegliere io mi vedrei più centrocampista centrale».

Peluso: «Torno nel campionato dei sogni. Con l'anno di purgatorio mi sono messo alle spalle l'episodio contro il Bologna nell'ultima stagione in serie A (un clamoroso errore che in pratica decretò la retrocessione, anche se ormai le speranze erano molto flebili, ndr) e sono pronto per ripartire. Non partiamo dai box, ma ce la giocheremo con le nostre dirette avversarie, quattro o cinque squadre, nella corsa per la salvezza». Seguono aggiornamenti.

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