Gianfranco Testa alla Comark
Parola d'ordine: «Evolversi»

«Evolversi»: è il termine utilizzato più volte da Gian Franco Testa, da un paio di giorni dodicesimo presidente della Comark basket di Treviglio. E per «evolversi» il 49enne timoniere del club, succeduto al dimissionario Piervincenzo Testa, intende una vera e propria fiammata di rinnovamento, inteso nel più ampio senso del termine.

«Con i miei soci – ha precisato Testa – cercheremo di dare maggiore vitalità al nostro prestigioso sodalizio sia sotto l'aspetto dell'immagine e sia sotto quello tecnico. Quanto al primo daremo vita a inedite iniziative per avvicinare al basket il maggior numero di sportivi; dal punto di vista della squadra è nostra intenzione allinearci al via del prossimo campionato in maniera competitiva».

Presente all'incontro anche lo sponsor Massimo Lentsch: «Nel confermare il matrimonio della mia azienda con la società orobica, ritoccando all'insù il contratto finanziario, auspico al di là del raggiungimento di risultati sportivi sempre più di spessore un miglioramento nell'immagine e organizzativa. Non escludo, poi, che possa entrare a far parte del consiglio di amministrazione, come proposto dalla dirigenza».

All'investitura ufficiale di Testa ha partecipato pure l'allenatore Adriano Vertemati, sostituto di Simone Lottici, tornato a Casalpusterlengo. Il trentenne coach non si è dichiarato «preoccupato nel guidare un team i cui tifosi si attendono traguardi non affatto modesti». E ha aggiunto: «Oggi come oggi la società mi ha già messo a disposizione alcuni under talentuosi che con l'innesto di senior di un certo peso ci consentiranno di disputare un campionato all' altezza di obiettivi adeguati».

Il direttore Euclide Insogna, a sua volta, è stato pronto ad avallare le considerazioni di Vertemati, da lui contattato l' indomani della partenza di Lottici. «Ci tenevo – sono sue parole – a privilegiare l'arrivo dei giovani, come prevedono le regole dettate dalla federazione per poi passare alla definizione dell' organico. Nomi, per il momento, non ne faccio solo per non avvantaggiare le squadre concorrenti. Chiedo solo un po' di pazienza».

Arturo Zambaldo

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