Scommesse: guida per capire
cosa accadrà dopo i deferimenti

La procura federale della Figc è al lavoro per leggere il mare delle carte sull'inchiesta calcioscommesse. Il materiale è corposo: sono state interrogate 48 persone nel giro di due settimane. I tempi sono strettissimi e i deferimenti arriveranno probabilmente lunedì.

La procura federale della Figc è al lavoro per leggere il mare delle carte sull'inchiesta calcioscommesse. Il materiale è corposo: sono state interrogate 48 persone nel giro di due settimane. I tempi sono strettissimi e i deferimenti di giocatori e società, attesi per oggi, arriveranno probabilmente lunedì.

Palazzi e i suoi vice si prenderanno anche il fine settimana per valutare le posizioni: al momento sembra da escludersi la responsabilità diretta delle società. A questo proposito abbiamo chiesto all'avvocato bergamasco Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo, di chiarirci le idee sulla giustizia sportiva e le sue procedure. A tappe, ecco cosa succederà a partire da lunedì.

Le responsabilità delle società
Sono tre: oggettiva, diretta e presunta. Nel primo caso la società risponde del comportamento illecito dei propri tesserati, nel secondo di chi la rappresenta, nel terzo del comportamento di estranei per illeciti commessi a vantaggio della società. In quest'ultimo caso però la responsabilità è esclusa se esiste il dubbio che la società non abbia partecipato all'illecito. Le vicende fin qui emerse dall'inchiesta calcioscommesse fanno presupporre che le società saranno deferite solo per responsabilità oggettiva. «È una formula introdotta dal sistema sportivo - aggiunge Di Cintio - per sensibilizzare le società e renderle vigili sul comportamento dei propri tesserati».

Le violazioni contestate
La procura federale vede la violazione degli articoli 6, 7 e 9 del codice di giustizia sportiva. «Sono il divieto di scommesse, l'illecito sportivo e, nei casi più gravi, l'associazione finalizzata alla commissione di illeciti - spiega l'avvocato - che vede il coinvolgimento di tre o più persone».

I deferimenti
«Deferire significa sottoporre al giudizio altrui - continua Di Cintio -. A differenza di quanto avviene nella giustizia penale, in quella sportiva è il procuratore federale che si occupa sia delle indagini che del rinvio a giudizio. Palazzi, dopo aver valutato tutto il materiale a sua disposizione (quello inviatogli da Cremona più i suoi interrogatori), deciderà se archiviare la posizione degli incolpati (non si chiamano indagati) o deferirli. Può essere deferita anche una persona che non è indagata nella giustizia ordinaria». Il procuratore federale potrebbe anche non deferire subito ma aspettare l'arrivo di altro materiale, come gli accertamenti ancora in corso su telefoni e computer richiesti da Cremona. Il termine per la prescrizione è di otto anni.

Il primo grado di giudizio
È rappresentato dalla commissione Disciplinare. Entro dieci giorni dal deferimento, gli incolpati vanno a processo davanti a un organo collegiale, composto dal presidente della commissione e altri due componenti. La difesa può portare prove e si possono ascoltare testimoni.

La valutazione dei giudici
La giustizia sportiva giudica in modo diverso da quella ordinaria. «In quella penale, la sentenza viene emessa al di là di ogni ragionevole dubbio - chiarisce l'avvocato -. In quella sportiva è sufficiente che i giudici siano "ragionevolmente convinti" della colpevolezza. Da questo emerge chiaramente la difficoltà nella difesa: ci sono molti limiti, ma questa è una necessità imposta dalla brevità dei processi».

Le sanzioni previste
In caso di responsabilità oggettiva, la sanzione minima prevista per la società è la penalizzazione di punti, quella massima la retrocessione. Vale però il principio dell'afflittività della pena: i punti tolti devono nuocere in modo tangibile. Se l'Atalanta, ipoteticamente, venisse penalizzata di sette punti nel campionato di B appena terminato, sarebbe comunque promossa in serie A.

La sanzione, per essere davvero afflittiva, dovrebbe quindi essere applicata nel prossimo campionato. In caso di responsabilità diretta, invece, la retrocessione è la sanzione minima. Le sanzioni dipendono anche dalla gravità dell'illecito: il divieto di scommesse è punito con punti di penalizzazione, l'illecito sportivo (anche solo il tentativo) va dalla penalizzazione di punti fino alla retrocessione.

Gli altri gradi di giudizio
Il secondo grado è la Corte di giustizia federale, composta, solitamente, da un presidente e tre componenti. Il terzo grado, infine, è rappresentato dall'Alta corte di giustizia e dal Tribunale nazionale arbitrale dello Sport, che fanno capo al Coni, che decide su questioni di legittimità (come la Cassazione nella giustizia ordinaria).

Katuscia Manenti

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