Nervi saldi e razionalità
in attesa degli aventi

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo i deferimenti di Doni, Manfredini e della società nerazzurra da parte del procuratore federale Palazzi? Da privilegiare, in casi ancora del tutto da definire come questi, la razionalità.

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo i deferimenti di Doni, Manfredini e della società nerazzurra da parte del procuratore federale Palazzi? Da privilegiare, in casi ancora del tutto da definire come questi, la razionalità. Di certo, per adesso, c'è solo il deferimento che però non è sinonimo di condanna.

Un primo provvedimento che provoca comunque una certa apprensione e che quindi fa a pugni con l'ottimismo di una buona fetta di tifosi portato a considerare, già in partenza, la vicenda come una bolla di sapone. Le stesse imputazioni (rimarchiamo imputazioni e non sentenze) di illecito sportivo affibbiate a Doni e Manfredini incutono sorpresa e timore perché se accertate nel prosieguo dell'iter processuale determinerebbero, con ogni probabilità, la fine della carriera (specie per il capitano vista l' età) dei due atalantini.

Senza naturalmente passar sopra al risvolto morale che ne seguirebbe.

Ad uscirne penalizzata, per responsabilità oggettiva, sarebbe l'Atalanta che pur da vittima, qualora fosse salvaguardata la serie A, partirebbe svantaggiata in classifica. E per una squadra come la nostra il cui obiettivo è da sempre la permanenza nella massima categoria allinearsi al via del campionato con una qualsiasi zavorra costituirebbe un handicap notevole. Sin qui la coniugazione del bicchiere mezzo vuoto.

Viceversa, riproponendo questa fase iniziale del procedimento, è altrettanto sostenibile che il castello accusatorio potrebbe essere gradualmente smontato dal collegio della difesa. Nel corso di più dibattimenti o processi sia nell'ambito della giustizia ordinaria sia in quella sportiva vengono, infatti, ribaltati i teoremi inidiziari. Gran parte del popolo atalantino non solo lo auspica ma, da quanto abbiamo tastato, nutre ancora piena fiducia nei confronti di Doni e Manfredini.

Insomma la maggioranza della tifoseria, mai come in questa occasione, si dichiara innocentista a oltranza e lo dimostrerà già sabato prossimo allo stadio «Azzurri d'Italia» nel Trofeo Bortolotti.

Arturo Zambaldo

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