Lettera aperta di Daniele Belotti:
«Perchè la notizia esce solo ora?»

L'assessore regionale, Daniele Belotti, appassionato tifoso nerazzurro, ha inviato una lettera aperta ai giornali in relazione alla vicenda dei biglietti che sarebbero stati ceduto agli ultrà dall'Atalanta.

L'assessore regionale al Territorio e all'Urbanistica, Daniele Belotti, appassionato tifoso nerazzurro, ha inviato una lettera aperta ai giornali in relazione alla vicenda dei biglietti che sarebbero stati ceduto agli ultrà dall'Atalanta. Ecco il testo:

«Perchè una notizia vecchia di almeno tre mesi spunta fuori proprio adesso, in una delle settimane più delicate dell'ultracentenaria storia atalantina? Come si può facilmente dedurre dall'articolo pubblicato oggi da L'Eco di Bergamo, la questione dei 300 biglietti, su cui non mi esprimo non avendo elementi sufficienti per giudicare se è stata commessa un'infrazione o meno, era nota agli inquirenti già all'inizio di aprile».

«Perché allora viene data in pasto alla stampa solo ora? Non so chi ha voluto trasmettere questa notizia ai giornali (chi frequenta l'ambiente giornalistico sa benissimo che in questo caso non si può parlare di una casuale fuga di notizie), ma noto che a scriverla non sono le solite firme che seguono l'Atalanta, bensì due redattori che, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria, frequentano quotidianamente il tribunale e la questura. Noto, inoltre, che non ci si è limitati a una visibilità locale, ma ci si è preoccupati di darne un'enfasi nazionale, visto che la notizia è addirittura in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport».

«Da tifoso, come decine di migliaia di atalantini, sto vivendo un periodo di trepidazione e apprensione in attesa del giudizio della Procura Federale e in un momento così delicato leggere di questa nuova accusa alla società Atalanta mi fa male e mi fa pensare. Nel mirino stavolta più che gli ultrà, ci sono proprio la dirigenza e il presidente Antonio Percassi in particolare. Ma perché proprio adesso questo attacco all'Atalanta, simbolo di tutta la comunità bergamasca? Non bastava la gogna mediatica che fin dal primo giorno della vicenda calcio scommesse ha visto la Dea e Cristiano Doni già condannati dai mass media nazionali? Ora anche a Bergamo, con un'abile strategia, c'è chi prende di mira la società nerazzurra? Ritorno a chiederlo: perché adesso?»

«Spero veramente che tutto ciò non dipenda dalla partecipazione alla Festa della Dea di tutta la dirigenza nerazzurra con in testa il presidente, visto che negli atti dell'inchiesta sull'associazione a delinquere degli ultrà (che vede tra gli indagati per concorso esterno anche il sottoscritto!) la presenza di Percassi all'edizione dell'anno scorso era stata stigmatizzata dagli inquirenti».

«Anche perché qualcuno dovrebbe spiegare quale reato o sconvenienza c'è a partecipare a una kermesse popolare con oltre diecimila tifosi a sera in cui si inneggia all'Atalanta e si fa beneficenza (vedi Rugby L'Aquila, ospedale pediatrico in Rwanda, e i piccoli Elisa ed Edoardo sostenuti per le loro costosissime cure)».

«Tornando alla questione biglietti, leggo che qualcuno critica la società perché avrebbe creato una corsia preferenziale per gli ultrà. A questo punto, da tifoso atalantino pagante, spero che la dirigenza elimini l'altra corsia preferenziale, quella abusata da personaggi a cui è imbarazzante dire di no che chiedono se non addirittura pretendono tagliandi, gratis, di tribuna. Guarda caso questi uomini/donne di potere (o loro amici e parenti), e non sono solo i politici, non si vedono quando a Bergamo arrivano il Portogruaro o il Cittadella, ma in occasione delle gare con Milan, Juve, Inter, Roma, Napoli o Palermo».

«Inutile ribadire che a questi signori della Dea non gliene frega niente, se non per il biglietto gratis. Visto il mio coinvolgimento nell'indagine ancora in corso, diversi amici mi hanno sconsigliato di scrivere questa nota, mettendoci la faccia per l'ennesima volta, ma l'amore per l'Atalanta e il dispiacere di vederla trattata in questo modo sono più forti di ogni opportunistico silenzio».

«Forza Atalanta, sempre e comunque».

Daniele Belotti abbonato, pagante, da 36 anni

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