No comment dell'Atalanta
Lo sfogo di mister Colantuono

Venuta a conoscenza delle richieste del Procuratore federale Palazzi (7 punti di penalizzazione, 3 anni e mezzo a Doni e 3 anni a Manfredini), l'Atalanta ha deciso di non rilasciare, almeno per ora, alcuna dichiarazione.

Quanto a Doni e a Manfredini, entrambi si sono regolarmente allenati nel ritiro di Rovetta e raggiungeranno Roma giovedì mattina per essere presenti al processo, mentre il presidente Percassi già da mercoledì si trova nella capitale con il collegio difensivo.

Le richieste di Palazzi sono state accolte dalla tifoseria bergamasca con accentuata amarezza.

Esplicito Marino Lazzarini, presidente del Club Amici dell'Atalanta (associazione che raggruppa oltre 5 mila iscritti tra città e provincia):«C'è profonda preoccupazione e al tempo stesso sgomento. Le pene richieste sono, infatti, di notevole portata. Tuttavia, da tifosi continuiamo ad avere fiducia e a sperare che nel prosieguo e, soprattutto, alla fine dell'iter dibattimentale Doni e Manfredini ne escano al meglio».

Intanto, alla squadra è bastato un gol per battere il Prato ed aggiudicarsi anche la seconda amichevole in programma mercoledì al Marinoni di Rovetta dopo aver battuto in precedenza 2-0 il Lumezzane. La rete è stata realizzata da Pettinari al 20' del primo tempo.

Poco prima che arrivassero le brutte notizie da Roma, e dunque senza sapere ancora della richiesta di 7 punti di penalità per l'Atalanta e dei 3 anni e 6 mesi per Doni (3 anche per Manfredini), Stefano Colantuono si era però sfogato così con i cronisti: «Noto che il massacro mediatico sta continuando. Siamo tartassati, anche sui giornali di stamattina ho letto di pene esemplari e roba simile. Non mi pare corretto. Ma a quelli che sembra stiano aspettando la nostra morte dico: la A, se la volete, provate a conquistarvela stravincendo il campionato di B come abbiamo fatto noi».

Colantuono ha poi elogiato i suoi giocatori, che mercoledì hanno battuto 2-0 il Lumezzane con gol dello stesso Manfredini e di Bjelanovic. Il tecnico, che ha schierato anche Doni fra i titolari, ha ammesso che il momento è difficile dal punto di vista psicologico: «Gambe e piedi sono sul campo, ma la testa è per forza sempre lì. Con questa spada di Damocle a pendere sulle nostre teste, i miei giocatori meritano solo un plauso per la professionalità, l'impegno e l'abnegazione che continuano a metterci nonostante tutto».

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