Calcioscommesse, via al processo
chiesta la radiazione per Beppe Signori

Penalizzazioni in classifica ma non retrocessione per Atalanta e Ascoli, pesante squalifica per Cristiano Doni e Thomas Manfredini, radiazione per Giuseppe Signori, Marco Paoloni e Antonio Bellavista. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha formulato le sue richieste di sanzioni in una lunga requisitoria nel primo giorno del processo sportivo per lo scandalo del calcioscommesse, scaturito dall'inchiesta 'Last Bet' della procura di Cremonia.

Un primo giorno caratterizzato anche dai tanti patteggiamenti - otto in tutto - davanti alla Commissione disciplare nazionale. Tra questi spiccano quelli del Chievo e di Vittorio Micolucci, difensore dell'Ascoli.

La giornata all'hotel Parco dei Principi, nel quartiere Parioli a Roma, inizia di buon mattino, con l'appello per accertare i presenti del presidente della Commissione, l'avvocato Sergio Artico. Poi la lunga serie di patteggiamenti. Il processo sportivo di Chievo e Micolucci - al quale viene riconosciuta la collaborazione all'inchiesta degli 007 federali, in base agli articoli 23 e 24 del codice di giustizia sportiva - dura meno di tre ore. Alla società presieduta dal presidente Campedelli, presente in aula, viene inflitta una multa di 80mila euro, con i veronesi che chiedono di devolvere metà ammenda in beneficenza.

Al calciatore dell'Ascoli un anno e due mesi di squalifica. «E' il giorno più bello della mia vita, voglio giocare ancora», dirà poco dopo ai cronisti.

La Commissione presieduta da Artico, dopo varie Camere di Consiglio, accetta anche le altre istanze di patteggiamento. A Stefano Bettarini (tesserato come uomo immagine dal Chievo) e Gianfranco Parlato sono comminati rispettivamente quattordici mesi e tre anni di squalifica, a Claudio Furlan (Portogruaro) sei mesi, a Federico Zaccanti (Virtus Entella) e Ivan Tisci un anno, a Mauro Gibellini (ds Verona) cinque mesi e 10mila euro di ammenda e a Gianluca Tuccella (Cus Chieti, calcio a cinque) tre anni.

Antonio Bellavista, attraverso una memoria presentata dai suoi avvocati, formula un'istanza di ricusazione nei confronti della commissione giudicante: il procuratore federale la reputa inammissibile, giudizio condiviso anche dalla Commissione disciplinare nazionale dopo l'ennesima Camera di Consiglio.

La palla passa finalmente a Palazzi, che dopo la sua requisitoria avanza le richieste di sanzioni nei confronti dei club e dei tesserati deferiti lo scorso 26 luglio. Atalanta e Ascoli mantengono la categoria di competenza (serie A e serie B) ma con pesanti penalizzazioni in classifica, rispettivamente sette e sei punti, va meno bene al capitano bergamasco Cristiano Doni e al suo compagno di club Thomas Manfredini per i quali viene chiesta una squalifica, nell'ordine, di tre anni e mezzo e tre anni.

Richiesta di radiazione, invece, per Giuseppe Signori (ex bomber della Lazio e calciatore della nazionale), Marco Paoloni (ex portiere di Cremonese e Benevento, tra i personaggi chiave dell'inchiesta), lo stesso Bellavista, Mauro Bressan e Massimo Erodiani. Per l'Alessandria - ritenuta responsabile di responsabilità diretta - il procuratore federale propone la retrocessione all'ultimo posto in classifica nel campionato di competenza; per l'altra società ritenuta responsabile di responsabilità diretta, il Ravenna, viene chiesta l'esclusione dal campionato di competenza oltre a un'ammenda di 50mila euro.

Ma siamo solo alle richieste dell'accusa e al primo grado di giudizio, la sentenza della Commissione disciplinare nazionale è prevista per lunedì 8 agosto. Poi ci sarà il secondo round di fronte alla Corte di Giustizia federale e infine una possibile appendice a campionati iniziati.

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