Doni deluso: «La sentenza
mi ha lasciato a bocca aperta»

«Sono deluso. Arrabbiato. E non posso stare in silenzio. La sentenza che condanna me e Thomas Manfredini mi ha lasciato a bocca aperta...». Inizia così la lettera che Cristiano Doni ha diffuso nel pomeriggio di mercoledì.

«Sono deluso. Arrabbiato. E non posso stare in silenzio. La sentenza che condanna me e Thomas Manfredini mi ha lasciato a bocca aperta, leggendo le motivazioni ho trovato poche ed insufficienti parole». Inizia così la lettera che Cristiano Doni ha diffuso nel pomeriggio di mercoledì.

«Vogliamo giustizia - prosegue il capitano nerazzurro nel testo pubblicato su atalantini.com e poi diffuso anche ai giornali -. Non vogliamo pagare con una condanna che sia d'esempio per gli altri: vogliamo che paghi chi ha sbagliato».

Poche righe, quelle di Doni, che però ci tiene a segnalare: «Noi, in questa storia, non c'entriamo niente. Chi ha dichiarato di aver usato il mio nome millantando, non è stato ascoltato. Di tutti i personaggi coinvolti non conosco nessuno, eppure pago perchè ero amico di Nicola Santoni. Se io fossi colpevole, pagherei. Non andrei nemmeno avanti a difendermi».

«Solo l'idea - aggiunge - che qualcuno a Bergamo, tra i tifosi nerazzurri, possa pensarmi coinvolto in vicende che fanno del male all'Atalanta, mi ferisce dentro. In oltre dieci anni con questa maglia ho dimostrato tanto, l'Atalanta è la cosa a cui tengo di più. "A Testa Alta" non è solo un gesto di esultanza ma uno stile di vita».

La lettera di Doni arriva solo poche ore dopo che anche il ct della nazionale Cesare Prandelli, si è sbilanciato sulla vicenda, dichiarando la sua solidarietà alla squadra bergamasca, ma anche a Doni e Manfredini. Dice Prandelli:
«La sanzione inflitta all'Atalanta è sicuramente un castigo pesante: va assolutamente riletta e rivista la norma della responsabilità oggettiva». Leggi tutto il resto nella notizia allegata.

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